Per i mercati pericolo scampato, ma l’incertezza resta

A cura di Vincenzo Longo, market strategist IG
Pericolo scampato, per ora. Sembra essere questa la lettura dei mercati all’indomani della remissione dell’incarico di formare un governo di Giuseppe Conte al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Le trattative sono naufragate sul nome indicato dalle due forze politiche M5S e Lega per il dicastero dell’Economia.
La figura di Paolo Savona è stata aspramente criticata negli ultimi giorni per le sue posizioni euroscettiche e i mercati non hanno reagito bene, con cali importanti e a tratti violenti. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze è da sempre considerato strategico per l’attuazione del programma politico di un governo e per la stabilità finanziaria di un Paese, per questo motivo la designazione di Savona per quel dicastero era diventato per gli investitori un fattore in grado di scatenare una crisi importante sui mercati. Con un alto debito pubblico come quello dell’Italia, sarebbe stata la goccia in grado di far traboccare il vaso.
A testimonianza di ciò, questa mattina il FtseMib ha aperto la seduta con un rialzo superiore all’1%, arrivando a toccare anche un +2%, mentre sul comparto governativo i BTp provano a rimbalzare dopo i cali delle ultime due settimane. Il rendimento sul decennale è sceso di 20 punti base rispetto ai massimi di venerdì, arrivando al 2,35%, mentre lo spread verso Bund è sceso in area 190 punti base, lontano dai 205 di venerdì. Sebbene i livelli siano ancora elevati, le tensioni si stanno stemperando un po’.
È pur vero che l’incertezza sulle prossime mosse rimane molto elevata. L’ipotesi di un governo di transizione con a capo Carlo Cottarelli potrebbe contribuire ad allentare ulteriormente le tensioni, contrariamente un ritorno alle urne immediato manterrebbe alta l’attenzione degli investitori. Verrebbe da chiedersi come mai, nonostante i recenti sondaggi vedano un crescente consenso dei partiti coinvolti nella formazione di governo, l’ipotesi di un ritorno alle urne non spaventi gli operatori. I mercati stanno scontando la mancanza di un governo euroscettico ora, scenario prezzato con un buon grado di probabilità fino a venerdì scorso.

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