Petrolio, il taglio dell’Opec non rassicura i mercati. In attesa della Russia

L’Opec ha concordato ieri un taglio alla produzione di 1,5 milioni di barili al giorno, che è leggermente migliore del previsto (circa 1 milione di barili giornalieri). Tuttavia, il taglio rimane subordinato all’approvazione dei paesi non partecipanti all’Opec, in particolare la Russia, che finora ha espresso reticenza per un taglio così ampio.

I paesi del cartello allargato al di fuori dell’Opec dovrebbero sostenere un taglio di 500mila barili al giorno. Il piano sarà rivisto al prossimo 9 giugno. Il taglio da 1,5 milioni di barili si sommerebbe a quello già deciso a dicembre da 2,1 milioni di barili al giorno.

Tuttavia, secondo gli analisti di Equita il taglio potrebbe non essere sufficiente per ripristinare l’equilibrio del mercato petrolifero poiché, da un lato, grandi tagli possono essere elusi da alcuni paesi membri del Opec+ e sono quindi più soggetti a “scartellamenti”, dall’altro l’effetto del coronavirus sulla domanda di petrolio può essere più forte di 2 milioni di barili al giorno nel primo semestre del 2020, quindi il taglio potrebbe essere insufficiente nel breve periodo.

“Riteniamo che l’esito del taglio – se ratificato dalla Russia – possa fare stabilizzare il Brent nell’intervallo di 50-60 dollari al barile nella prima metà dell’anno. L’annuncio dell’Opec potrebbe anche non essere sufficiente a prevenire completamente un surplus del mercato petrolifero mondiale nel primo semestre né prezzi sequenzialmente deboli nei prossimi mesi”, notano gli analisti.

Per Equita, le stime delle oil company sono quindi probabilmente da rivedere al ribasso sul 2020.
Sensitivity:
Eni: 1 dollaro al barile = 3,5% Net Income adj.
Repsol: 1 dollaro al barile = 2% Net Income adj.
Galp: 1 dollaro al barile = 2% Net Income adj.

“Calcoliamo che il multiplo P/E nel 2020 m-t-m di Eni, Repsol e Galp diventerebbe rispettivamente: 16.5x, 8.6x, 17x. La media storica 12M forward del multiplo negli ultimi 5 anni è stata rispettivamente 20x, 10x e 18x”, notano gli analisti di Equita.

Anche Goldman Sachs sottolinea come il taglio deciso ieri dall’Opec non sia stato in grado di modificare il sentiment negativo sul mercato petrolifero, in attesa della decisione della Russia – attesa oggi – che, se positiva, potrebbe innescare una reazione positiva dei prezzi del petrolio, di cui potrebbero beneficiare Eni (giudizio hold), Tenaris (hold) e Saipem (sell).

Per gli analisti di Banca Imi, in caso di mancato accordo da parte della Russia il Brent potrebbe scivolare verso i 30 dollari al barile, ai livelli minimi degli ultimi 5 anni.

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