Petrolio, probabile conferma dei tagli Opec+ nel secondo semestre

Si è tenuta da poco la riunione del Comitato congiunto di monitoraggio dell’OPEC,  il meeting dei maggiori esportatori di petrolio allargato anche a Russia e ad altri Paesi non-Opec, organizzato per preparare il vertice di giugno a Vienna.

Secondo quanto dichiarato dal ministro dell’energia saudita, i tagli produttivi potrebbero essere confermati nella seconda metà del 2019 per proseguire nel processo di riassorbimento delle scorte petrolifere. Per evitare tensioni con gli Usa, lo stesso ministro ha poi assicurato che l’Opec è pronta a intervenire se necessario per soddisfare la domanda petrolifera, ma che per ora non è sicuro che vi sia una carenza di greggio come evidenzia la crescita del livello di scorte degli Stati Uniti.

Nel dicembre del 2018 l’OPEC, la Russia e altri produttori non membri – un’alleanza nota come OPEC+ – hanno accettato di ridurre la produzione di 1,2 milioni di barili al giorno (bpd) dal 1 ° gennaio 2019 per una durata di sei mesi, un accordo che era volto a ridurre le scorte nel sistema.

“Riteniamo che la notizia, se confermata in giugno dal meeting dell’Opec a Vienna, possa avere implicazioni per il prezzo del petrolio che potrà stabilizzarsi al di sopra dei 60 dollari. La notizia ha poi implicazioni positive anche per i titoli esposti nel settore. A comunciare da Eni e Repsol, tra le società integrate, Saipem nel settore servizi e Saras (SRS) nel mid-downstream”. avvertono gli analisti di Equita.

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