Petrolio, Roe del settore energetico verso 9-10% nel 2018

A cura di  Michaël Lok Group Chief Investment Officer e Co-CEO Asset Management, Norman Villamin Chief Investment Officer Private Banking, Patrice Gautry Chief Economist di Union Bancaire Privée
Dopo aver chiuso il 2017 come uno dei settori globali con i risultati peggiori, i titoli energetici hanno smesso di sottoperformare e hanno cominciato ad accelerare, aumentando dell’11% da fine settembre 2017 e di quasi il 4% nel solo 2018, superando la performance degli indici azionari globali.
Un sostegno fondamentale per questa performance positiva è stata la decisa inversione di tendenza nell’equilibrio tra domanda e offerta, che dal 2014 aveva pesato così fortemente sul prezzo sottostante del greggio. Inoltre, le scorte, che nel biennio 2015-2016 avevano raggiunto i massimi storici pesando sui prezzi, hanno iniziato a registrare una brusca inversione di tendenza nel 2017, portando i livelli assoluti più vicino alla media storica di circa 22 giorni di domanda ad aprile 2018 secondo il Department of Energy degli Stati Uniti.
Con i mercati del greggio caratterizzati da un’offerta scarsa e le scorte in gran parte normalizzate, nel quadro dell’economia mondiale la dinamica dei mercati sembra molto simile a quella dei periodi 1996-1997 e 2010-2014. In quegli anni di scarsità di offerta e di normalizzazione degli stoccaggi, il greggio vide un aumento fra il 53% e il 99%.
I dati ad alta frequenza continuano a mettere in evidenza la tenuta delle scorte e il contenimento dell’offerta. Ciò potrebbe creare un contesto ancora più favorevole per l’offerta e gli inventari, simile a quello dei periodi 1999-2000 e 2003-2004, quando il mercato del greggio non solo era significativamente sottodimensionato, ma gli inventari erano ben al di sotto della media storica. In questi periodi il prezzo del greggio aumentò del 100-200% e i rendimenti societari crebbero di 1.200-1.300 punti base. Vale la pena notare, tuttavia, che con le nostre aspettative di crescita globale e quindi lo slancio della domanda globale che raggiungerà un picco nella prima metà del 2018, questo sarebbe uno scenario eccessivamente ottimista.
Anche senza il ripetersi delle condizioni dei periodi 1999-2000 o 2003-2004, gli scenari più moderati del 1996-1997 e del 2010-2014 suggeriscono prospettive di utile interessanti per le imprese del settore energetico. Ricordiamo che, in questi periodi, le aziende energetiche registrarono un aumento dei ritorni aziendali di 400-600 punti base nei successivi due/tre anni. Poiché i ROE aziendali hanno già registrato un rimbalzo di 200 punti a causa della sotto approvvigionamento del mercato del greggio nel 2017, qualsiasi ripetizione di quanto accaduto tra il 1996-1997 e il 2010-2014 lascia prevedere ulteriori miglioramenti del ROE di 200-300 punti base, pari al 9-10%.
In passato, tuttavia, la traiettoria di lungo termine del greggio ha rappresentato un’indicazione talmente valida per le prospettive di utile del settore energetico globale nei sei mesi successivi, che la view di un ROE del 9-10% per l’anno in corso potrebbe rivelarsi persino troppo conservativa.

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