Pharus: “Puntare sulle utility regolate, utili e dividendi in crescita costante”

C’è un’occasione storica e irripetibile da cogliere sui mercati. Con le utility. “Ma non le tradizionali, quelle che fanno generazione, per intenderci, come Enel o A2a“, puntualizza Stefano Reali, gestore di Pharus. “L’opportunità è nelle utility regolate, ovvero nelle società che si occupano di trasporto di acqua, gas ed elettricità”. Una nicchia di mercato che genera utili in crescita anno dopo anno e che non ha mai smesso di distribuire il dividendo, anch’esso in crescita costante. Eppure, il settore quest’anno è stato trascurato ingiustamente.

La crisi da coronavirus ha creato delle sacche di inefficienza enormi sui mercati, con le valutazioni di Borsa che non riflettono più la bontà dei fondamentali. Nei mesi immediatamente successivi al sell-off che ha seguito l’annuncio della pandemia, quando l’equity ha ritrovato la strada del rialzo, gli investitori si sono concentrati soprattutto sui titoli growth di alta qualità (che tra l’altro hanno trovato un’ottima sponda proprio nelle misure di emergenza varate per contenere la diffusione del Covid-19), trascurando quei titoli dove c’era del valore reale. E ora è arrivato il momento di tornare a guardare ai fondamentali, puntando su settori come le utility regolate.

I numeri

“Nell’ambito della gestione del nostro fondo specializzato proprio sulle utility regolate, il Pharus Sicav Best Regulated Companies, svolgiamo regolarmente attività di due diligence, per conoscere da vicino le società in cui investiamo”, argomenta Reali. “E di recente, in uno dei nostri viaggi, abbiamo incontrato una società americana specializzata in tubature per il trasporto dell’acqua che ci ha davvero impressionato: The York Water Company. È l’azienda americana che ha la storia di dividendi più lunga. Li paga continuativamente da 204 anni, con una crescita media del 7% sia in termini di crescita degli utili sia di dividendi yield. E in Borsa il titolo mostra un incremento medio annuo tra il 12% e il 13% dal 1990 ad oggi”.

Da qui, la scelta di Reali e del suo team di investimento di fare un “back testing” del portafoglio del Best Regulated, diversificato per il 45% negli Stati Uniti e per l’altro 55% tra Australia, Belgio, Spagna, Italia, Canada, Regno Unito e Portogallo. “I risultati del test mostrano dal 2004 a oggi una crescita annua del dividendo del 6%, mentre dal 2010 i prezzi di Borsa sono cresciuti in media del 14% l’anno”, sottolinea il gestore di Pharus. “Ma l’elemento più interessante arriva dal confronto storico tra dividendi e valutazioni di mercato, che viaggiano praticamente allineati su una linea retta crescente. Quest’anno invece si è venuto a creare un gap, con la cedola che ha proseguito il suo cammino al rialzo (anche l’utile per azioni è cresciuto, del 6% nel primo trimestre e del 10% nel secondo, contro cali dell’S&P 500 rispettivamente del 15% e del 25%) e i prezzi di Borsa che sono letteralmente crollati”.

Una divergenza molto simile a quella che si era venuta a creare con la crisi finanziaria del 2008 e che non trova giustificazione nei fondamentali. “Da qui l’occasione storica e irripetibile”, aggiunge ancora Reali. “Una finestra di ingresso che non bisogna lasciarsi scappare. È vero che da inizio anno il nostro Best Regulated (è stato lanciato ad aprile dello scorso anno e a fine 2020 stava già guadagnando il 7,26%) è ancora in rosso del 7%, ma il dato non deve spaventare. Anzi, bisogna guardarlo proprio come un’opportunità, da cogliere con un orizzonte di punto periodo, visto che l’evidenza empirica ci dice che, a meno di una nuova ondata del virus, i titoli che compongono il portafoglio hanno tutti i numeri per poter recuperare il terreno perduto entro la fine dell’anno”.

I driver

Tra i principali driver di crescita ci sono appunto i fondamentali, con gli utili e i dividendi pagati che sono in costante crescita. Ma non solo. Ci sono altri due elementi che giocano a favore del settore. Uno di questi è il tema infrastrutture, che richiamano numerosi investimenti, considerando che necessitano di un processo di rimodernizzazione. E poi c’è tutto il filone della transizione energetica e della decarbonizzazione, tra i principali protagonisti di un cambiamento epocale. “Insomma, siamo seduti su un business che non solo è performante, ma anche sostenibile”, conclude Reali.

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