Piazza Affari, il Toro ha ancora un po’ di fiato. Le blue chip da cavalcare

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di FinanzaOperativa.com del 6 settembre 2019

Dal punto di vista prettamente tecnico, per il Ftse Mib i principali indicatori tecnici, a partire dall’Rsi a 14 periodi, non sono ancora entrati in zona di ipercomprato. Questo, sommato al fatto che il sentiment è indubbiamente positivo, induce a scommettere su un ulteriore allungo dell’indice. Il primo obiettivo, ormai quasi raggiunto, è in area 22.000, dove troviamo una resistenza statica abbastanza importante di medio termine, mentre il target successivo è rappresentato dai massimi dell’anno in area 22.340. Una volta raggiunta questa soglia si completerebbe per il Ftse Mib un movimento a V iniziato nella seconda metà di agosto e che ha registrato un minimo poco sotto i 20.000 punti nella sessione del 14 agosto.

Nel momento in cui l’indice si riporterà in area 22.340, si troverà di fronte ad un forte ostacolo: se non sarà superato di slancio il livello appena indicato, che a mio avviso dovrebbe contenere la spinta rialzista, allora si potrebbe assistere ad un movimento in trading range e poi all’inizio di una discesa, ma propendo più per la prima ipotesi. Nel caso in cui non sarà oltrepassata ancor prima la soglia dei 22.000 punti, allora il Ftse Mib potrebbe andare a chiudere il gap-up aperto nella sessione di ieri a 21.775 punti. Al di sotto di tale soglia si andrà verso la chiusura del successivo gap aperto mercoledì in area 21.500, sotto cui la discesa proseguirà verso i 21.345 punti, con successive estensioni ribassiste fino ai 21.000 punti.

Nel breve la mia view resta positiva sul Ftse Mib che potrà continuare a salire almeno fino ai massimi dell’anno in area 22.340 che rappresenteranno un importante livello spartiacque.

Unicredit ieri ha messo a segno la migliore performance tra i bancari, performando meglio di Intesa Sanpaolo. Cosa può dirci di questi due titoli?

Unicredit ieri ha superato a quota 10,55 euro la media mobile a 50 giorni e questo renderà possibile lo sviluppo di un movimento a V che vede come obiettivo ultimo quota 11,8 euro e come step intermedio cruciale in area 11 euro. Su questa soglia transita la trendline discendente che dalla seconda metà di aprile impedisce ad Unicredit di intraprendere uno stabile movimento rialzista. Per un acquisto del titolo sarà da valutare il posizionamento di uno stop loss a 10,2 euro, dove mercoledì è stato aperto un gap al rialzo.

Anche Intesa Sanpaolo sta disegnando un movimento a V che ha come obiettivo ultimo un livello più vicino di quello di Unicredit, visto che parliamo di quota 2,081 euro. Una volta raggiunta questa soglia potremmo assistere ad una fase laterale/correzione se non sarà oltrepassato con slancio quota 2,081 euro. Al di sopra di questo livello per Intesa Sanpaolo possiamo indicare un primo target a 2,15 euro e in seguito a 2,2 euro.
Per questo titolo fisserei uno stop loss sotto la soglia dei 2 euro.

Fca ieri ha chiuso la nona seduta consecutiva in salita, sostenuto anche da alcuni rumors. Il recupero in atto andrà avanti?

Il recupero di Fca potrà proseguire se saranno alimentati i rumor circolati nelle ultime giornate.
Dal punto di vista tecnico, per la prosecuzione dell’uptrend in atto, sarà essenziale la conferma del superamento della resistenza statica di medio termine posta a quota 12,75 euro. Oltre questo livello, eventualmente dopo una breve pausa di consolidamento laterale, Fca potrebbe allungare il passo verso i 13,5 euro prima e in seguito in direzione dei 13,8 euro. Un acquisto del titolo dovrà essere corredato da uno stop loss a 12,2 euro, dove passa il supporto dinamico ascendente di breve termine.

Pirelli è reduce da due sedute molto positive che lo hanno riportato sopra quota 5 euro. Qual è la sua view su questo titolo?

Dopo il forte rally di mercoledì, Pirelli ha continuato a salire ieri, inviando un ulteriore segnale di forza con il superamento a quota 5,05 euro della resistenza statica di breve-medio termine. Il titolo ieri in chiusura ha incrociato al rialzo a 5,09 la media mobile a 50 periodi. Al di sopra di questo livello, eventualmente dopo una brevissima fase di consolidamento laterale, Pirelli potrebbe allungare ulteriormente il passo verso quota 5,45/5,5 euro. Da questo livello passa la trendline discendente che rappresenta il limite superiore del canale ribassista all’interno del quale il titolo si muove dalla seconda metà di aprile scorso. Oltre i 5,5 euro potremmo assistere ad un ulteriore rialzo di Pirelli, suggerendo a chi volesse acquistarlo di fissare uno stop loss a 4,85 euro.

Anche Moncler si è appena lasciato alle spalle due sedute in buon rialzo. C’è spazio per ulteriori salite?

Moncler ha generato un bel segnale rialzista che ieri a 35,55 euro ha superato la resistenza statica di breve. Vista la ancora ampia dalla zona di ipercomprato dei principali indicatori e oscillatori tecnici, ma anche alla luce del deciso incremento dei volumi, potrebbe profilarsi un ulteriore allungo verso quota 36,5 euro prima e 38 euro in seguito, senza escludere estensioni rialziste fino ai 40 euro. A chi volesse puntare ora su Moncler consiglierei di fissare uno stop loss a quota 34,95 euro.

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