Piazza Affari sarà ancora vittima dei venditori: titoli in e out

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico
e co-fondatore di
Finanzaoperativa.com del 3 novembre 2016

L’indice Ftse Mib è sceso di 1.000 punti dai recenti massimi in area 17.400. Ritiene siano ormai compromesse le potenzialità di recupero del mercato o si può ancora ben sperare?

Il Ftse Mib ha disegnato in settimana quello che in gergo si chiamano i “three black crows“, ossia i tre corvi neri. Si tratta di una figura tecnica nettamente ribassista e questo ha spinto i corsi a violare in modo anche repentino le medie mobili a 21 e a 50 sedute che al momento passano rispettivamente a 16.850 e a 16.730 punti. Ieri, ma anche oggi nell’intraday, l’indice delle blue chips è sceso anche al di sotto del supporto statico posto a quota 16.500, dove ha violato il supporto dinamico ascendente che sosteneva il trend rialzista di fondo da fine settembre scorso.
Personalmente vedo nelle prossime sedute un’ulteriore discesa del Ftse Mib con primo obiettivo a 16.195 punti e target successivo a 16.925/16.920 punti, minimo toccato lo scorso 30 settembre.
Una volta che sarà testata questa zona, allora si potrà ragionare in merito ad un possibile recupero con un movimento a “V” in vista della fine dell’anno.
Nel brevissimo ci può essere un andamento laterale nell’arco di 1-2 sedute, ma lo scenario tecnico è negativo in ogni caso.

Intesa Sanpaolo e Unicredit oggi si stanno comportando meglio di altri bancari. Quali strategie operative ci può suggerire per questi due titoli?

Per Unicredit è ora cruciale la tenuta di area 2,09 euro, minimo toccato nella sessione odierna, per poter assistere ad un recupero che per il momento appare assai improbabile a meno di un ritorno dei corsi al di sopra di area 2,2/2,21 euro, dove passano le medie mobili a 21 e 50 sedute. Non a caso Unicredit è stato respinto in avvicinamento di questo livello e personalmente vedo molto in forse un recupero del titolo. Mi aspetto piuttosto un’ulteriore correzione con obiettivo a 2,05 euro e ancora più sotto a 1,97/1,92 euro.

Il rimbalzo di Intesa Sanpaolo sembra un po’ più robusto rispetto a quello di Unicredit, ma almeno per il momento anche questo titolo è stato respinto dalle medie mobili a 21 e a 50 sedute che coincidono a quota 2,055 euro.
Se il titolo non riuscirà ad oltrepassare questa resistenza, potrebbe violare il supporti dei 2 euro che sembra comunque un po’ più solido rispetto a quello di Unicredit con obiettivo a 1,95/1,9 euro.
Oltre i 2,05 euro ci sarà spazio per un recupero verso i 2,155 euro prima e in seguito in direzione dei 2,2 euro.

Fca continua a mostrare un andamento debole e si sta progressivamente avvicinando all’area dei 6 euro. Cosa può dirci di questo titolo?

Il Fca ha provato a mantenersi a galla sulla scia dei dati relativi alle immatricolazioni di auto in Italia ad ottobre. Qualora i corsi dovessero confermare la tenuta dei 6,12 euro potremmo assistere ad un’inversione rialzista con obiettivi a 6,5 e a 6,8 euro. Sotto 6,12 euro avremo un target a 5,9 e poi a 5,7 euro, sotto cui si sposterà l’attenzione sui 5,58 euro.
Segnaliamo che a 6,12 euro passa anche il supporto dinamico ascendente di breve termine che potrebbe rivelarsi valido. Su Fca sono neutro-positivo e la mia idea è che ogni ribasso ora potrebbe essere un’occasione per comprare.

Qual è il suo giudizio su Generali che per ora si mantiene al di sopra degli 11 euro?

Generali ha beneficiato di un tentativo di rimbalzo dal supporto dinamico ascendente di breve periodo che al momento passa a quota 11,2 euro. Nel caso in cui il titolo dovesse oltrepassare la soglia degli 11,5 euro, si profilerebbe una ripresa che potrebbe riportare le quotazioni anche in breve tempo al di sopra dei 12 euro, ammesso e non concesso che il Ftse Mib non cada ancora molto bruscamente.
Tecnicamente Generali mi sembra abbastanza impostato al recupero.

Cosa può dirci in merito al recente andamento dell’oro ritornano in area 1.300 dollari? Si aspetta ulteriori rialzi nel breve?

Tra ieri e oggi il prezzo dell’oro ha incrociato al rialzo a quota 1.295 dollari la media mobile a 50 giorni e questo, sommato al fatto che nelle scorse sedute aveva oltrepassato la resistenza statica a 1.280 dollari, genera una serie di importanti segnali rialzisti. Questi ultimi, dollaro permettendo, potrebbero spingere l’oro verso i 1.320 dollari in primis e in seguito in direzione dei 1.340 dollari, oltre cui si guarderà ai 1.352 dollari l’oncia.
A chi volesse acquistare l’oro sui livelli attuali consiglierei di fissare lo stop loss a 1.280 dollari.

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