Pirelli svela il nuovo piano industriale

Riflettori puntati a Piazza Affari sul titolo Pirelli & C., che in giornata presenta il nuovo piano industriale (oltre che i risultati preliminari 2019). Nell’ultimo anno il gruppo controllato dal 2015 dal colosso cinese ChemChina (che inizialmente delistò la società con un’operazione da 7,1 miliardi per poi riquotarla nell’ottobre 2017) ha visto il titolo perdere il 21,7% in Borsa, in parte anche a causa dello slittamento della presentazione del piano a causa di uno scenario sempre più “sfidante”, scivolando poco sopra i 4,75 euro per azione, con una capitalizzazione di Borsa che si è ridotta a meno di 4,75 miliardi di euro.

Stante il malessere del settore auto e i contraccolpi della crisi da coronavirus sulla catena di approvvigionamento (oltre che sulla domanda stessa di autovetture, in particolare in Cina), molti analisti tra cui quelli di Mediobanca Securities pensano che i target al 2020 implicheranno solo un limitato rialzo rispetto ai numeri del 2019. Allargando l’orizzonte temporale, per gli esperti di Piazzetta Cuccia (che su Pirelli & C. esprimono un giudizio neutrale sia pure con un target price di 5,6 euro per azione) il tasso annuo medio di crescita delle vendite dovrebbe risultare di poco superiore al 3%, con un Ebit margin adjusted del 18%-19%, di poco migliore rispetto al 17% previsto per il 2020.

I giudizi degli analisti su Pirelli

Nel complesso i giudizi sul titolo sono moderatamente ottimisti, con 2 “buy”, 4 “outperform”, ben 9 “hold” e un solo “sell”, a fronte però di un prezzo obiettivo medio di 5,48 euro per azione che lascerebbe spazio a un potenziale rialzista di poco superiore al 16% rispetto ai livelli attuali. Quanto ai risultati 2019, il consenso segnala un fatturato leggermente superiore ai 5,3 miliardi di euro con un utile ante imposte di circa 665 milioni equivalente a un utile per azione atteso di 49 centesimi (10 centesimi nel solo quarto trimestre), che darebbe modo di distribuire un dividendo di 19 centesimi per azione (dividend yield del 4%).

Le linee guida del piano sono da tempo note: Marco Tronchetti Provera vuole abbassare il punto di pareggio già da quest’anno tagliando ulteriormente i costi e limitando gli investimenti, rimanendo focalizzato strategicamente sull’alto di gamma e cercando di generare maggiori flussi di cassa. Ora gli analisti vogliono vedere in dettaglio come e in che tempi si svilupperà la strategia oltre alle previsioni del managemnt circa l’evoluzione del comparto, colpito lo scorso anno da una serie di “profit warning” da parte dei principali produttori.

Oltre a ciò il mercato tiene d’occhio da tempo anche la controllante ChemChina, che ha avviato una riorganizzazione strategica in vista di una fusione con l’altro colosso cinese del settore chimico, SinoChem che creerà un gruppo da 120 miliardi di dollari di fatturato.

Il quadro tecnico

Sul fronte tecnico, gli analisti parlano di un trend neutrale a brevissimo, ma positivo a breve termine, con una conferma della positività di breve periodo data da quotazioni che si mantengono sopra la media mobile veloce e da volumi che tendono a calare nelle giornate di calo dei prezzi. Anche lo stocastico segnala la possibilità di una continuazione del movimento positivo in essere, mentre l’indicatore di forza relativa (Rsi) si trova ancora nella parte inferiore della banda di oscillazione e non fornisce particolari indicazioni.

In giornata nel caso di una ripresa del recupero delle quotazioni le prime resistenze sono individuate sui 4,81-4,815 euro per azione, ma non si esclude una possibile estensione del movimento in area 4,93-4,935 euro. In caso di nuove prese di profitto, dopo il +5,8% segnato nelle ultime cinque sedute, i supporti più immediati sono invece in area 4,52 euro. Se forati, i prezzi potrebbero accelerare al ribasso sino a 4,45-4,40 euro per azione, avvicinandosi al supporto di medio termine di 4,28 euro.

La performance di Pirelli in Borsa negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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