Plastic Tax anche ai grossisti? Un affare per alcune utility

Secondo indiscrezioni stampa, il Governo italiano starebbe lavorando all’ipotesi di allargare il perimetro di applicazione della plastic tax anche ai grossisti (deposito della grande distribuzione o magazzini all’ingrosso). Il prelievo, al momento fissato a 0.45 euro per chilogrammo di materia plastic, dovrebbe essere applicato dal 2021.

L’adozione della plastic tax, fanno notare gli analisti di Equita, è un driver positivo per gli investimenti in impianti di trattamento e riciclo del rifiuto. Particolarmente esposta, in quest’ottica, Hera (25% Ebitda) che, con l’acquisizione di Aliplast, svolge già da qualche anno attività di produzione plastiche e prodotti riciclati.

I prodotti di questo segmento avranno sempre maggior utilizzo, proprio in ragione dell’introduzione delle tassazioni specifiche che nei prossimi anni i saranno ulteriormente inasprite dalle direttive Europee (in Europa già prevista tassazione a 0.8 euro per Kg).

Il governo Italiano dovrà inoltre emanare direttiva specifica sulla strategia nell’economia circolare nei prossimi mesi dalla quale Equita si attende una spinta agli investimenti in impianti di trattamento del rifiuto.

Esposizioni rilevanti anche per A2a (24% Ebitda) ed Iren (18% Ebitda). Meno esposta, invece Acea (5% Ebitda).

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