Plc punta sul segmento servizi per crescere nel mercato energetico

“Crescere nel segmento servizi con particolare riferimento alla componente O&M recurring, entrare in mercati europei a basso rischio in cui non siamo ancora presenti e rafforzare gli HUB tecnologici, sfruttare le opportunità nel segmento costruzioni derivanti dal favorevole quadro incentivante nel mercato Italia e destinarne le risorse finanziarie ad investimenti nel segmento servizi”. Sono queste le priorità delineate da Michele Scoppio, amministratore delegato del gruppo Plc, su cui la società sta lavorando per diventare un service provider sempre più indipendente, multi-tecnologico e multiregionale. E tutto ciò, anche in un presente critico dovuto all’emergenza Covid-19, per giocare un ruolo di rilievo nella sfida della transizione energetica. Ecco di seguito l’analisi su Plc di Market Insight.

        1. L’Ad di PLC, Michele Scoppio, illustra le priorità strategiche
        2. Crescere nel Segmento Servizi, meno sensibile ai fattori esogeni
        3. Ingresso in nuovi mercati e potenziamento degli HUB tecnologici
        4. Cogliere le opportunità del Segmento Costruzione
        5. I risultati del primo semestre 2020
        6. Scenario positivo con l’estensione al 2023 delle incentivazioni alle rinnovabili
        7. Stime degli analisti e andamento di Borsa

Fin dalla quotazione a fine 2017, la strategia industriale di medio termine del Gruppo PLC è stata quella di qualificarsi come operatore multi-tecnologico e multiregionale. In quest’ottica nel biennio successivo,  la società ha effettuato due importanti operazioni di M&A. Ha acquisito il Perimetro Monsson Operation – attivo nell’O&M e installazione di turbine eoliche in Romania, Germania, Svezia, Grecia e Russia – e il 51% di Schmack Biogas, attiva nei settori del biogas e del biometano.

Grazie alle expertise consolidate, oggi il Gruppo PLC è attivo sulla gran parte della filiera delle rinnovabili – eolico, fotovoltaico, biogas e biometano ed idroelettrico – dove opera sia come general contractor per la costruzione di impianti e infrastrutture elettriche, sia come service provider offrendo un’ampia gamma di servizi.

La società continuerà in questa direzione anche nei prossimi anni, “privilegiando il Segmento Servizi nella propria componente O&M recurring in grado di stabilizzare la redditività complessiva, e assicurando al contempo un adeguato rafforzamento patrimoniale, senza però trascurare l’attenzione al Segmento Costruzione”.

Un percorso già visibile nella prima metà del 2020, dove importante è stato il ruolo del Segmento Servizi, pari al 76% del fatturato di gruppo, che ha permesso di contenere gli effetti della pandemia da Coronavirus, grazie alla natura considerata di pubblica utilità e indifferibile delle attività di manutenzione e intervento sugli impianti di produzione di energia elettrica.

E lo scenario, nonostante il mercato sia attualmente caratterizzato da una forte incertezza a causa del Covid-19 ancora in corso su scala globale, si preannuncia in fermento nel settore delle energie rinnovabili non solo in Europa, grazie al New Green Deal, ma anche in Italia, grazie alle importanti incentivazioni introdotte dal Decreto FER 1 per le rinnovabili classiche e dal D.M. 02.03.2018 a sostegno del biometano.

L’ad di PLC, Michele Scoppio, illustra le priorità strategiche

“Crescere nel Segmento Servizi con particolare riferimento alla componente O&M recurring, entrare in mercati europei a basso rischio in cui non siamo ancora presenti e rafforzare gli HUB tecnologici, sfruttare le opportunità nel Segmento Costruzione derivanti dal favorevole quadro incentivante nel mercato Italia e destinarne le risorse finanziarie ad investimenti nel Segmento Servizi”.

Sono queste, sottolinea l’Amministratore delegato di PLC, Michele Scoppio, “le priorità strategiche finalizzate a rendere sempre più il Gruppo PLC un service provider multi-tecnologico e multiregionale”.

Dato il proprio posizionamento nella filiera delle rinnovabili, la società intende “giocare un ruolo di rilievo nel New Green Deal a servizio del Climate Change”.

I problemi legati al cambiamento climatico, infatti, minacciano concretamente la stabilità europea. Per questo motivo, la Commissione Europea ha deciso di intraprendere un percorso ambizioso volto a trasformare l’Europa nel primo continente climate-neutral entro il 2050.

In questo senso, il nuovo Green Deal europeo è tra le strategie adottate dall’Unione per raggiungere e superare gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La volontà è creare una macroeconomia verde in grado di attuare politiche trasformative e innovative, che abbraccino tutti i settori economici e che, al contempo, possano ripristinare gli ecosistemi naturali e migliorare la salute umana.

Per assicurarsi il raggiungimento di tali obiettivi nei prossimi trent’anni, la Commissione Europea ha previsto una serie di ingenti finanziamenti, sia pubblici che privati. “Circa 100 miliardi di euro all’anno, che contribuiranno a consolidare l’intero indotto rinnovabile” ricorda Scoppio. E tutto questo “rappresenta un’opportunità troppo grande per non essere colta”.

Clicca qui per continuare a leggere l’analisi su Plc elaborata da Market Insight.

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