Positivi sugli Usa, selettivi sugli Emergenti

A cura di Anima Sgr
Bond e valute. Per quanto riguarda il mercato obbligazionario nel suo complesso, la view di ANIMA continua a mantenersi cauta, in continuità con gli ultimi mesi del  2016. L’aumento dei rendimenti sulle obbligazioni governative a livello globale ha rappresentato la correzione più ampia degli ultimi anni, e data la sua velocità potrebbe temporaneamente arrestarsi. L’effetto Trump ha portato a un irripidimento delle curve, con rendimenti in crescita sulle scadenze medio-lunghe: qualora il presidente americano dovesse mettere in pratica quanto promesso in campagna elettorale, la crescita a livello globale protrebbe trarne beneficio, anche se sono le tendenze  protezionistiche a destare qualche preoccupazione.
Insieme a dati macro in crescita rispetto al passato, il rialzo delle aspettative  di inflazione, sia negli Stati Uniti sia in Europa rappresenta un elemento che provoca una sofferenza generale dei mercati obbligazionari. I mercati più colpiti, in questo senso, potrebbero essere gli emergenti, che storicamente soffrono la risalita dei tassi e una divisa americana più forte. In questo tipo di contesto, occorre procedere con cautela, prestando attenzione e regolando l’esposizione ai rischi in funzione dell’andamento del mercato e cercando di cogliere le opportunità che offrirà la naturale tendenza dei mercati a oscillare tra ottimismo e pessimismo. Neutralità diffusa, infine, sulle principali valute in rapporto con l’euro.
Azioni. Europa: visione costruttiva. La view sul mercato azionario europeo è costruttiva, data l’attrattività di un mercato nel quale il posizionamento degli investitori stranieri è ancora basso. Trump può rappresentare un catalizzatore positivo per i mercati azionari, in quanto alcuni settori ciclici (tra i quali industriali, infrastrutture, materie prime ed energia)  potrebbero beneficiare della possibile espansione fiscale, dell’aumento della spesa pubblica statunitense e della crescita dell’attese inflazionistiche.
Riteniamo che la politica promossa da Trump negli Stati Uniti potrebbe influenzare ed incentivare la Commissione Europea a sostenere misure di espansione fiscale atte a stimolare inflazione e crescita. Durante l’anno, potrebbe esserci della volatilità data dalle elezioni politiche che ci saranno all’interno dell’area, in Francia, Germania, Olanda e Italia. Questa volatilità può essere considerata come opportunità di ingresso,  o di aumento dell’esposizione, all’interno dell’asset class. A livello settoriale, la view di ANIMA è positiva sul settore energia, industriale, bancario e assicurativo.
Italia: quadro in evoluzione. La situazione in Italia appare ancora fragile, ma in evoluzione. Il nuovo esecutivo guidato da Paolo Gentiloni sta cercando una soluzione alla situazione del settore bancario, per aiutare le banche italiane con maggiori deficit patrimoniali. Il decreto “Salva-risparmio”, varato a dicembre, sta affrontando l’iter parlamentare e anche la Commissione Finanze del Senato sta ragionando sullo stato di salute del sistema finanzario. A livello politico, ci attendiamo che il Parlamento si focalizzi anche sull’approvazione della legge elettorale, che dovrebbe portare il Presidente della Repubblica ad indire le elezioni politiche in Italia al più tardi nell’estate del 2017. Un nuovo governo e un decreto per la stabilità finanziaria tendono a diminuire nel breve le incertezze sulla situazione in Italia e aiutano un certo riposizionamento sul mercato. Contribuiscono anche le dinamiche esterne e la rotazione settoriale che porta acquisti sui settori energy e finanziari, a discapito di titoli più difensivi e sensibili alla variazione dei tassi d’interesse.
Usa: confermata la visione positiva. Il giudizio di ANIMA sull’azionario americano si conferma positivo. L’elezione di Donald Trump e il suo programma volto a una politica fiscale espansiva dovrebbe aiutare gli utili societari e, di conseguenza, l’azionario statunitense. Inoltre, il graduale rialzo dei tassi deciso dalla Federal Reserve (il primo effettuato alla fine del 2016) continuerà ad aiutare la ripresa degli utili del settore finanziario. Viste le valutazioni comunque già ricche, in ambito  azionario Europa e Giappone restano preferibili agli Usa. In ogni caso, il premio per il rischio è ancora alto ed è a favore dell’investimento in azioni.
Emergenti: meglio essere selettivi. L’elezione di Trump e il suo programma protezionistico rappresentano un fattore d’incertezza. I tassi obbligazionari e le aspettative d’inflazione sono andati al rialzo e, allo stesso tempo, si è visto un rafforzamento del dollaro americano nei confronti di tutte le principali valute dei paesi emergenti e sviluppati. Questo rafforzamento della divisa statunitense, se protratto nel medio periodo, potrebbe rappresentare un ostacolo per le performance. Tuttavia,  Trump, nel suo discorso d’insediamento, ha anche parlato di aumento della spesa pubblica americana, in particolare in infrastrutture: questo potrebbe rappresentare un fattore positivo per gli emergenti, data la loro esposizione alle materie prime. D’altro canto, il protezionismo di Trump potrebbe vanificare questo beneficio. Per questo motivo, è necessario essere molto selettivi.
Borse asiatiche: giudizio resta positivo. Il giudizio su queste borse resta positivo e ci aspettiamo che il trend prosegua nel medio periodo. Il mercato giapponese dovrebbe essere aiutato dalla stabilizzazione dello yen e dal dissiparsi delle paure riguardo revisioni degli utili, con gli investitori internazionali che potrebbero tornare agli acquisti dopo mesi di flussi negativi.

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