Poste Italiane, ok il bilancio 2018: piace l’aumento del dividendo

Piacciono ad analisti e investitori i conti 2018 del gruppo Poste Italiane, il cui titolo continua nel recupero partito il 28 dicembre scorso. Da allora il guadagno in borsa è superiore al 22% (rispetto a poco più del 10% di rialzo mostrato rispetto a 12 mesi fa e al +18% segnato rispetto a 3 mesi or sono). Guardando ai numeri, il gruppo ha chiuso lo scorso esercizio con un utile netto di 1,399 miliardi, rispetto ai 689 milioni del 2017, grazie in particolare all’aumento dei ricavi e del risultato operativo, oltre che a profitti non ricorrenti per 385 milioni.

L’utile operativo è invece salito a 1,499 miliardi (+33,5% su base annua), grazie al maggiore contributo di tutti i settori operativi e alle efficienze di costo. Tanto l’utile netto quanto l’utile operativo hanno superato gli obiettivi previsti dal piano industriale.  I ricavi sono invece stati pari a 10,864 miliardi, in aumento del 2,2% sul 2017 ed il coefficiente di solvibilità Solvency 2 è risultato pari al 211% a fine anno. Sulla base ditali numeri il Cda di Poste ha proposto il pagamento di un dividendo di 0,441 euro ad azione, in aumento del 5% rispetto agli 0,42 euro del 2017.

Una cedola decisamente robusta (il dividend yield è superiore al 5,25%) che alcuni operatori indicano essere alla base dell’ulteriore spunto rialzista visto dopo la pubblicazione dei risultati, ma dalla conference call con gli analisti sono emersi anche altri temi interessanti e tali da poter suscitare una reazione positiva. L’amministratore delegato Matteo Del Fante ha ad esempio smentito di aver alcuna intenzione di aprire il dossier Alitalia, mentre si è detto pronto a valutare con Cdp ogni possibile fusione per la partecipata Sia “con aziende quotate o quotande” (un riferimento alla prossima matricola di borsa Nexi) e “sicuramente vengono valutate opzioni di crescita con acquisizioni fuori dall’Italia”.

Anche perché, ha aggiunto Del Fante, quello dei pagamenti è “un settore in grande dinamismo”. Pertanto Poste Italiane è pronta a sedersi con Cdp “per trovare la soluzione migliore per cercare di valorizzare una partecipazione che abbiamo e che ha dimostrato a livello operativo grandi competenze a livello europeo”. Quanto invece alla distribuzione di prodotti e servizi bancari (il gruppo ha in essere accordi commerciali con Intesa Sanpaolo e Unicredit), Del Fante punta “a una crescita sostenuta, maggiore a quella di mercato, che sarà del 20% per il settore nel corso del 2019”.

“Lo facciamo – ha aggiunto Del Fante – mantenendo gli operatori che abbiamo oggi e scegliendo quelli più competitivi”, ma “non abbiamo all’orizzonte operazioni di acquisizioni o poste straordinarie”: il piano industriale di Poste Italiane “è basato su una crescita organica”. Per quanto riguarda infine l’Rc Auto non ci saranno per ora budget, ma il gruppo ha già avviato consultazioni col mercato “per poter eventualmente offrire questo tipo di prodotto nel corso del 2020”. A tal scopo “stiamo lavorando per alcuni progetti pilota focalizzati sui dipendenti della nostra azienda per capire la fattibiltà della distribuzione del prodotto nel nostro network”. Se sono rose, insomma, fioriranno.

A cura di Luca Spoldi, Certified european financial analyst, ceo di 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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