Preferenza per i comparti ciclici: la view di Syz Am

A cura di Hartwig Kos, Vice CIO Co-Head of Multi-Asset, Syz Asset Management
Mercati azionari. Negli ultimi mesi abbiamo bilanciato i grandi temi azionari per rispecchiare il nostro orientamento cautamente positivo sul rischio azionario generale, senza un’assunzione eccessiva di rischio geografico. Per quanto riguarda i settori azionari, la preferenza di lungo corso per i comparti ciclici rispetto a quelli difensivi resta inalterata. Al momento questo orientamento appare adeguato, ma la recente volatilità del mercato ha determinato alcuni cambiamenti nelle dinamiche dei mercati azionari, di cui il più rilevante consiste nelle caratteristiche delle azioni statunitensi.
Sebbene più costoso dell’Europa e del Giappone, il mercato azionario statunitense presenta un posizionamento relativamente favorevole a causa di vari fattori. Innanzitutto, a nostro giudizio il rischio del dollaro USA tende al ribasso, il che offre un leggero sostegno al mercato azionario statunitense nel complesso. Soprattutto, però, le azioni statunitensi rappresentano uno dei modi migliori per aggiungere beta difensivo ai portafogli d’investimento perché si tratta di un mercato strutturalmente più  difensivo rispetto all’Europa e al Giappone. Tuttavia, questo vantaggio relativo si è deteriorato notevolmente negli ultimi mesi.
Confrontando i massimi intraday giornalieri rispetto ai minimi intraday giornalieri dell’indice S&P 500, risulta evidente che la volatilità intraday del mercato statunitense nel complesso è elevata come nel 2008. Inoltre, questa volatilità intraday è altresì molto superiore rispetto a quella in Europa e Giappone. Chiaramente è troppo presto per modificare la valutazione delle azioni statunitensi, ma sembra che nei mercati azionari sia in atto una sorta di mutamento di regime.
Mercati obbligazionari. Dopo aver rivisto al rialzo la nostra opinione su duration e obbligazioni nominali occidentali nel corso degli ultimi  mesi, non si avverte la necessità di apportare ulteriori modifiche. Nel corso del mese sono stati effettuati alcuni lievi aggiustamenti ai linker canadesi e alle obbligazioni nominali australiane. L’unica area in cui si è resa necessaria una modifica più significativa della valutazione è stato il debito dei mercati emergenti in valuta locale, che appare ormai marginalmente meno interessante rispetto al debito dei mercati emergenti in valuta estera. Molti dei nostri mercati privilegiati nell’universo obbligazionario locale hanno registrato continue revisioni al ribasso negli ultimi mesi. L’ultima di queste revisioni al ribasso ha riguardato la Polonia, che ha visto un calo di quasi 30 pb nei rendimenti decennali negli ultimi sei mesi, periodo nel quale i rendimenti decennali statunitensi sono saliti di quasi 60 pb.
Di conseguenza restano pochissime aree nel segmento del debito dei mercati emergenti in valuta locale, sebbene la Turchia offra ancora un adeguato valore. Quest’area, pertanto, ha subito una revisione al ribasso da una leggera propensione a una leggera avversione. I titoli di Stato nominali dei mercati sviluppati e le obbligazioni dei mercati emergenti in valuta forte risultano così i nostri mercati obbligazionari privilegiati.

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