Prese di profitto, fino a quando proseguiranno?

A cura di Cassa Lombarda

Macro review

In Eurozona gli indici di fiducia sono ancora in calo nonostante gli elevati occupazionali e una sorpresa positiva dal Pil del 1° trimestre che ha accelerato a +0,4% dallo 0,2% registrato negli ultimi tre mesi del 2018. L’Italia è cresciuta dello 0,2% uscendo dalla recessione tecnica. In Usa i dati macro confermano il buono stato di salute dell’economia, in particolar modo per quanto riguarda il mercato del lavoro. In Cina i PMI sono risultati in calo dopo il balzo del mese precedente ma ancora in zona espansiva.

Obbligazioni

Nonostante le tensioni all’interno del governo italiano, il rendimento del Btp decennale è rimasto in area 2,56%, risultato poco mosso sulla settimana. Il benchmark tedesco a 10 anni si è mantenuto anche lui in area 0% di rendimento. Sul mercato del credito investment grade europeo, gli spread hanno continuato la loro corsa riavvicinandosi ai minimi storici e portandosi sui livelli di maggio 2018 quando la formazione del governo Lega-M5S creò tensione sui mercati obbligazionari.

Azioni

Settimana scorsa si è assistito ad una fase di consolidamento dei listini azionari, con variazioni poco significative sull’ottava. I listini Usa sono stati sostenuti anche dai buoni dati macro (occupazione e minori spinte inflattive da crescita dei salari più contenuta) e dalle attese di una conclusione positiva dei negoziati Usa-Cina. L’S&P 500 ha registrato la chiusura settimanale e mensile più alta di sempre. Anche il listino tecnologico Nasdaq ha raggiunto un nuovo record storico a 8.164 punti. Il Dow Jones ha però archiviato la seconda settimana consecutiva in leggero calo, per la prima volta dallo scorso dicembre. La volatilità (VIX) è scesa a 12,9 punti.

Valute e materie prime

Il dollaro dopo essersi indebolito fino a 1,1267, ha recuperato terreno portandosi nuovamente sotto il livello di 1,12 contro euro. Come previsto, la Fed ha lasciato invariati i tassi d’interesse, nel range 2,25%-2,50. Il Governatore dell’istituto, Jerome Powell, ha ribadito che al momento non sussistono validi motivi per modificare la politica nell’una o l’altra direzione e che la Fed continuerà ad adottare un approccio “paziente”. Anche la Banca d’Inghilterra è rimasta ferma, lasciando i tassi allo 0,75%. Il governatore Mark Carney ha tuttavia fatto notare che, se la Brexit verrà risolta e crescita e inflazione proseguiranno la loro ripresa, gli aumenti potrebbero avvenire con maggiore frequenza di quanto scontano attualmente i mercati. In Turchia la Banca centrale ha lanciato degli swap, destinati alle banche, lira turca contro oro. Le operazioni avranno scadenza settimanale e la banca centrale ha fissato un tetto di 100 tonnellate per la quantità totale di oro che scambierà. Il Wti ha terminato la seconda settimana consecutiva in calo (-2,15%) per effetto di un inaspettato aumento delle scorte Usa (ai massimi da settembre 2017) e della produzione Opec.

Outlook

Domenica scorsa Trump con un tweet ha minacciato di incrementare, da venerdì prossimo 10 maggio, i dazi su circa $200 miliardi di beni importati dalla Cina dall’attuale 10% al 25%, aggiungendo che “a breve” potrebbe tassare, al 25%, ulteriori $325 miliardi di beni che la Cina esporta negli Usa. Questa settimana è considerata cruciale per lo sviluppo dei negoziati commerciali in quanto il Vice Premier cinese Liu He è atteso a Washington mercoledì. Sarah Sanders, portavoce della Casa Bianca, settimana scorsa aveva lasciato presagire la firma di un accordo per venerdì prossimo, mentre la firma definitiva tra i due leader per fine maggio quando Trump si recherà in Giappone. Sebbene le dichiarazioni di Trump siano da molti considerate come mera tattica negoziale, la Cina da parte sua starebbe valutando di cancellare gli incontri diplomatici di Liu He a Washington. Piazza Affari ed i principali listini europei hanno quindi aperto le contrattazioni in territorio negativo, in scia ai ribassi delle borse asiatiche (i listini cinesi hanno perso il 6%; e lo yuan ha registrato il peggior calo di tre anni contro dollaro) scosse dalle minacce inaspettate di Trump. Il Vix dal canto suo, ha registrato un balzo del 45% portandosi a 18,7 punti. I prossimi giorni saranno quindi importanti per capire se il sentiment positivo verso i mercati azionari sia stato danneggiato in maniera sensibile. Gli investitori, però, potrebbero essere maggiormente propensi ad una certa cautela e prese di profitto visti i ritorni significativi degli indici da inizio anno. In Usa, il principale dato della settimana sarà quello dell’inflazione in quanto molto sensibile per la politica monetaria della FED. La Banca centrale australiana è prevista lasciare i tassi fermi all’1,5% nella riunione di martedì. In Europa attesi i dati di produzione industriale di Germania e Italia. Martedì giungeranno i dati su base annua relativi alle importazioni ed esportazioni cinesi; lo stesso giorno la Banca del Giappone pubblicherà il verbale della sua ultima riunione di politica monetaria. Mercoledì si terranno le elezioni politiche in Sudafrica. Le richieste iniziali di sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti saranno comunicate giovedì, mentre venerdì sono previste le statistiche ufficiali sul PIL per il primo trimestre del Regno Unito.

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