La crescita economica inquieta

A cura di Christian Nolting, CIO Globale, Dws

Il quadro macroeconomico

Gli ultimi dati sull’occupazione negli Stati Uniti si sono rivelati deludenti, e il futuro andamento della bilancia commerciale resta preoccupante. La situazione economica nell’eurozona e in Cina ha richiesto nuovi interventi di stimolo, ma le perplessità sembrano destinate a protrarsi

I dati sul numero degli occupati negli Stati Uniti pubblicati di recente sono rimasti ben al di sotto delle aspettative Sono stati creati solamente ventimila posti di lavoro, anche se i salari sono aumentati e il tasso di disoccupazione è sceso ulteriormente. In precedenza, la vivacità dei consumi ha contribuito a creare il passivo commerciale più pesante da oltre un decennio a oggi. Nel 4°trimestre le esportazioni nette hanno detratto dal PIL annuo 20 punti base, ed è ipotizzabile l’ulteriore aumento di quest’onere se le esportazioni statunitensi saranno penalizzate dal rallentamento della domanda internazionale mentre le importazioni continuano ad aumentare. La recente immobilità dei mercati è dovuta all’attesa dell’esito del negoziato commerciale sino-statunitense. Tuttavia è evidente l’intenzione dei due contendenti di trovare una soluzione.

La BCE ha drasticamente ridimensionato da 1,70% a 1,10% l’espansione economica prevista nel 2019 ed ha annunciato come stimolo supplementare una nuova serie di operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine. Infatti, anche se alcuni dati dell’eurozona pubblicati di recente hanno superato le attese, dopo il comunicato della BCE l’euro ha perso nettamente terreno, mentre non mancano le problematiche politiche e di varia natura ancora irrisolte.

Probabilmente la Brexit monopolizzerà le prime pagine: da martedì è prevista una serie di votazioni sulla proposta di separazione consensuale, e se questa sarà bocciata, su un divorzio senza accordo e sulla possibile proroga dell’articolo 50. Una separazione senza accordo continua a sembrarci improbabile, ma l’incertezza degli sviluppi politici non permette ancora di escluderla con certezza. L’approvazione della Brexitproposta dal Primo Ministro Mayeliminerebbe un motivo d’incertezza e quindi tonificherebbe i mercati, che invece sarebbero turbati dalla decisione tutt’altro che improbabile di prorogare l’articolo 50.

All’inizio della settimana il governo cinese ha annunciato sia il ridimensionamento dell’espansione economica prevista nel 2019 sia uno stimolo di bilancio con la riduzione delle aliquote IVA, ma altri provvedimenti di stimolo sono probabili. Un altro aspetto di rilievo sono le strategie messe in campo da altri Paesi asiatici per contrastare il rallentamento delle rispettive economie: a pagina 4 approfondiamo la situazione in Malesia, dove il livello contenuto dell’inflazione permette alla banca centrale di perseguire una politica monetaria meno rigorista.

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