Profit taking, a rimetterci sono dollaro e sterlina

Con a chiusura del mercato americano per il Giorno del Ringraziamento, gli investitori incassano i profitti e volgono l’attenzione al mercato delle materie prime. E’ quanto ìnota lo Strategy Desk di Swissquote. I prezzi del petrolio – sui massimi da marzo – rallentano sulle preoccupazioni non sopite sulla pandemia dopo che i dati dell’Energy Information Administration (Eia) statunitense riferiti alla scorsa settimana hanno indicato un calo di 754mila barili nelle scorte di greggio, a fronte dell’incremento di 127mila barili previsto dagli analisti.

Anche l’oro è lievemente rialzista, con gli investitori che si orientano sui beni rifugio sulla scia dei dati deludenti dal mercato del lavoro Usa, dell’aumento dei casi di Covid e della flessione delle borse. Il metallo è di nuovo in guadagno, per quanto ancora vicino ai minimi da luglio, dopo essere precipitato sulle notizie legate ai vaccini.

Sul Forex, il dollaro continua a scendere sulla debolezza dei dati economici dagli Usa con il Dollar Index ormai prossimo ai minimi dall’aprile del 2018 e l’euro/dollaro sui livelli massimi dalla fine di agosto. La sterlina britannica si indebolisce sia contro l’euro che nei confronti del biglietto verde. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha ammesso che sono stati fatti dei progressi nelle trattative sulla Brexit, ma ha aggiunto che un’uscita senza accordo è ancora probabile e che l’Ue sarebbe preparata a questa eventualità. I prossimi giorni saranno decisivi. Intanto l’Ufficio per la Responsabilità di Bilancio britannico ha comunicato che una Brexit senza accordo costerebbe alla Gran Bretagna il 2% del suo Pil, che andrebbe ad aggiungersi al danno provocato dalla pandemia.

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