Prysmian, nuovo problema per il Western Link

Nuovi guai in arrivo per Prysmian? Alla riapertura dei mercati, nonostante il tono decisamente più disteso grazie all’approssimarsi della firma dell’accordo commerciale di fase uno tra Stati Uniti e Cina e al calare delle tensioni in Medio Oriente dopo l’ammissione di colpevolezza da parte dell’Iran per l’abbattimento del B737 della Ukraine Airlines (che ha causato 176 vittime), il titolo Prysmian cedeva oltre il 3% riportandosi sotto i 21 euro per azione dopo i primi scambi con circa 350 mila pezzi subito passati di mano.

A pesare è l’annuncio dato dalla società di essere stata informata di una interruzione del collegamento sottomarino ad alta tensione tra Scozia e Inghilterra Western Link (realizzato dalla stessa Prysmian). L’interruzione sta durando da venerdì e sono tuttora in corso verifiche per capirne le cause. Separatamente, in un’intervista su Il Sole 24 Ore di sabato, il management aveva ribadito di attendersi di chiudere il 2019 con un Ebitda normalizzato nella parte bassa delle indicazioni ed un free cash flow di 300 milioni, con un incertezza di più o meno il 10%.

La nuova interruzione di Western Link, secondo gli analisti, non dovrebbe creare problemi tangibili ai conti 2019, dopo l’accantonamento da 75 milioni annunciato lo scorso anno ed imputato al bilancio 2018 che dovrebbe coprire due ulteriori interruzioni. Tuttavia questo nuovo incidente potrebbe in qualche misura frenare la capacità di Prysmian di assumere ed eseguire nuovi progetti sottomarini.

Anche a causa della vicenda Western Link il titolo continua ad apparire a molti investitori poco interessante, nonostante il gruppo continui ad acquisire nuove commesse come quella, annunciata la scorsa settimana, da parte di Dongfang Electric Corporation per la fornitura di cavi per le sue nuove turbine eoliche offshore da 10 MW, destinate ad essere installate nel parco eolico della China Three Gorges Corporation a Xinghuawan (nella provincia di Fujan, in Cina).

Il giudizio degli analisti su Prysmian

Sul titolo i giudizi degli analisti restano peraltro ottimisti, con 10 giudizi positivi (4 “buy” e 6 “outperform”) a fronte di 3 giudizi neutrali e solo un giudizio negativo (“underperform”) e di un prezzo obiettivo medio di 22,48 euro che rispetto ai 20,80 euro attorno a cui il titolo è scivolato stamane implica un potenziale rialzista dell’8% almeno. Il tutto a patto che l’utile centri le attese (542 milioni ante imposte ovvero 1,56 euro per azione) consentendo al dividendo di essere a sua volta in linea con le previsioni (45 centesimi per azione, pari ad un dividend yield del 2,15% circa).

Più prudenti gli analisti tecnici che nonostante il moderato recupero messo a segno la scorsa settimana (+0,7%) avevano notato un calo dei volumi nelle ultime sedute che poteva essere interpretato come una scarsa forza del movimento rialzista di brevissimo. A breve e a medio-lungo termine, inoltre, il trend appariva neutrale mentre gli indicatori Stocastico e di forza relativa (Rsi), nella parte superiore della propria banda d’oscillazione, fornivano una debole indicazione positiva che tuttavia appariva bisognosa di conferme.

L’incertezza creata dalle notizie di questo fine settimana potrebbe ora pesare per qualche tempo sul titolo, anche se non dovrebbe come detto avere conseguenze materiali sui conti avendo il cliente accettato recentemente la presa in consegna del collegamento dopo aver effettuato i dovuti test come segnalano stamane gli analisti di Equita Sim, che sul titolo confermano il proprio “hold” con target price a 20 euro, ancora inferiore alle quotazioni correnti.

Nel complesso Prysmian continua a non offrire spunti operativi o tecnici particolari, al di là di qualche operazione di trading che in giornata potrebbe sfruttare la debolezza del titolo per consentire di testare i supporti a 20,73 e poi a 20,45 euro per azione, in attesa magari di un rimbalzo verso le resistenze più prossime, indicate in area 21,90-21,93 euro per azione, che nel caso si verificasse avrebbe la consistenza di circa un 2,5% di variazione sia in discesa sia in salita. Visti i margini comunque modesti la maggioranza dei broker consiglia di attendere e di non operare sul titolo, in attesa di maggiore chiarezza sulle prospettive future e direzionalità del titolo.

L’andamento di Prysmian a Piazza Affari negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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