Quattro modi per risparmiare tasse nel trading

Tasse Trading Srl, società nata per aiutare i trader a dichiarare il conto trading in regime dichiarativo, presenta quattro strategie di ottimizzazione fiscale che permettono di ridurre o anche di azzerare l’impatto fiscale del conto trading.

In base al regime fiscale scelto si possono infatti adottare alcune strategie. Il regime dichiarativo permette più tecniche per risparmiare, di contro però obbliga il trader a doversi occupare della dichiarazione dei redditi. Con il regime amministrato il trader non dovrà pensare a nulla poiché sarà il suo broker ad occuparsi della sua tassazione, di contro però potrà utilizzare solo una strategia.

Vediamo subito quali sono questi vantaggi fiscali che portano a un’ottimizzazione del proprio conto:

  • Bilanciare le plusvalenze/minusvalenze

Capita a tutti di finire l’anno con grosse plusvalenze realizzate e con minusvalenze non chiuse. Per ridurre le imposte da pagare potrebbe essere conveniente chiudere queste minusvalenze. Si possono poi riaprire le posizioni chiuse in perdita ripartendo da un costo di carico minore.

E se prima della fine dell’anno si hanno minusvalenze realizzate e profitti aperti?

Si possono chiudere queste plusvalenze evitando di inserire in dichiarazione dei redditi minusvalenze che poi scadranno.

  • Non perdere le minusvalenze

Le minusvalenze hanno una scadenza: durano quattro anni.

In questi quattro anni si possono compensare con le plusvalenze. Non bisogna lasciarle scadere ed è conveniente chiudere le posizioni in profitto per utilizzare queste minusvalenze e non pagare imposte.

  • Recuperare detrazioni fiscali

Come si fa a recuperare le detrazioni fiscali come spese mediche, assicurative, di ristrutturazione, con l’attività di trading?

Semplice: compensandole con i profitti da ETF non armonizzati.

Le plusvalenze da ETF non armonizzati vengono tassati in base al proprio scaglione di redditi di appartenenza. Se non si detengono altri redditi l’aliquota è del 23%. Inoltre le plusvalenze da ETF non armonizzati possono essere utilizzate per creare reddito sul quale possono essere detratte le varie spese: mediche, assicurative o di ristrutturazione, ecc.

  • E In regime amministrato? Chiudere prima le minusvalenze

In regime amministrato il sostituto d’imposta applica la ritenuta ad ogni chiusura di operazione.

E’ conveniente chiudere prima una posizione in perdita e successivamente quella in profitto. In questo caso non si verseranno imposte.

Come risparmiare il 6.5% annuo?

Mario investe in un conto in regime amministrato 20.000 euro e non applica strategie di ottimizzazione fiscale. Dopo sei mesi realizza un profitto di 5.000 euro. A Mario viene trattenuta l’imposta di 1.300 euro (26%). Continua la sua attività di trading perdendo il guadagno conseguito nei primi sei mesi. Conclude l’anno con un P&L pari a zero ma il saldo del conto è di 18.700 euro.

Il cugino di Mario, Antonio fa la stessa operatività in regime dichiarativo: investimento iniziale di 20.000 euro, profitto dopo sei mesi di 5.000, ma perdite nel secondo semestre per chiudere l’anno con un P&L pari a zero. Antonio non pagherà imposte perché in dichiarativo si compensano i risultati di tutto l’anno.

Il saldo del conto è di 20.000 euro. Antonio ha risparmiato 1.300 di tassazione, ovvero il 6.5%.

Come dichiarare il proprio conto trading?

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Tasse Trading Srl ha partnership con i più importanti broker e formatori risolvendo il problema della dichiarazione del conto trading in regime dichiarativo dei loro clienti.

Tasse Trading Srl prepara un facsimile del Modello Redditi da ricopiare nella propria dichiarazione dei redditi, utilizzando il software leader in Italia per elaborazioni fiscali di conti trading che dal 2012 ha elaborato più di 10.000 conti trading Italiani.

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