Rendimenti reali ancora bassi: come sfruttarli

“Ci troviamo ancora nel bel mezzo di una pandemia globale. L’opinione di consensus è che i vaccini consentiranno un miglioramento delle condizioni economiche, favorendo gli utili e l’andamento del mercato. È tuttavia evidente che le campagne di vaccinazione sono deludenti in molti Paesi e che sono subentrati problemi logistici e di fornitura. Ci sono inoltre timori sul fronte epidemiologico in merito all’infettività e alla mortalità delle nuove varianti del coronavirus. È possibile che l’attività economica resti più a lungo al di sotto della capacità, e che le ferite di un anno di continui lockdown e chiusure siano peggiori di quello che pensiamo. Jerome Powell non ha lanciato alcun segnale per cui la banca centrale starebbe pensando di ridurre gli stimoli monetari. Se il gioco si fa duro, le banche centrali incrementeranno il loro sostegno. Comunque, la situazione è difficile, sia per gli investitori che per gli analisti”. Ne è convinto Chris Iggo, Cio Core Investments di Axa Investment Managers. Di seguito la sua visione sull’evoluzione dei rendimenti reali.

Rendimenti reali ancora bassi

A confermare la tesi che non siamo ancora fuori dal tunnel, per cui sarebbe sciocco pensare che le autorità cesseranno di intervenire, è il fatto che gli yield decennali sono scesi durante la scorsa settimana. Lo yield sui Treasury a 10 anni è tornato poco sopra l’1,0% dopo il tentativo di superare l’1,2% a metà mese. Non è un grosso cambiamento, tuttavia si tratta di un passo nella direzione opposta a quella ipotizzata qualche settimana fa. E questo dopo che il mercato ha preso atto dell’aumento del debito volto a sostenere gli stimoli economici per la ricostruzione proposti da Joe Biden. Lo yield reale decennale negli Stati Uniti è sceso di 15 punti base dal recente massimo del 12 gennaio. Raramente è stato inferiore all’attuale -1,06%.

Trimestrali incoraggianti

La stagione delle trimestrali relativa al 4° trimestre è stata comunque incoraggiante. Hanno iniziato le banche a riferire risultati positivi, poi è stata la volta delle big tech che hanno riportato una tendenziale crescita degli utili. Nel settore tecnologico nell’indice S&P 500, i ricavi per il 4° trimestre finora sono stati sorprendenti, con un aumento del 7,3%, mentre gli utili hanno superato le attese del 20% (22 società su 59 hanno già pubblicato i risultati). Seppur in presenza di un rapporto P/E elevato per le azioni tecnologiche, il rendimento degli utili resta più interessante di quello obbligazionario, e la crescita degli utili è robusta.

Finché gli yield obbligazionari resteranno bassi, queste valutazioni persisteranno e i titoli growth continueranno a fare bene. Il 4° trimestre potrebbe dunque essere il terzo trimestre consecutivo di utili in crescita per l’S&P 500, con sorprese di almeno il 18%. Naturalmente non tutti sono al rialzo, alcune aziende non centreranno gli obiettivi e faranno previsioni prudenti. Forse gli analisti sono troppo ottimisti sulla prima parte dell’anno, considerato il prolungamento dei lockdown dell’economia. Eppure, la crescita degli utili aggregati è stata incoraggiante, l’economia dovrebbe crescere molto nel secondo semestre, i tassi reali resteranno bassi e la fiducia degli investitori probabilmente aumenterà quando altri Paesi si troveranno nella posizione di Israele (più di metà della popolazione è stata vaccinata e ci sono i segnali di un rapido calo dei contagi).

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