Resilienza, parola d’ordina dell’acciaio tricolore

La resilienza ha salvato l’acciaio italiano dalle grandi crisi, locali e globali, degli ultimi anni. Parola del presidente uscente di Federacciai Antonio Gozzi, che il prossimo 11 ottobre, durante l’annuale assemblea generale dei produttori siderurgici nazionali, dopo sei anni cederà il posto ad Alessandro Banzato, ad di Acciaierie Venete.
Produzione di acciaio del nord Italia: 20 milioni di tonnellate su un totale di 24
“La siderurgia che ha prodotto circa 20 dei 24 milioni di tonnellate annui del Paese – ha affermato Gozzi – è quella siderurgia da forno elettrico, la più avanzata al mondo dal punto di vista tecnologico, già prima del 4.0, che ha dato quel “boost” finale che sta portando alla nascita dei primi impianti totalmente governati dall’intelligenza artificiale».
Il superamento delle grandi crisi: Ilva ed ex Aferpi
Altro segnale di resilienza, come indicato nel sito Internet di Siderweb, è la conclusione del processo di cessione di Piombino a JSW Steel dopo «la follia di anni in cui si è creduto a soggetti improponibili che non conoscevano il mestiere. È una fabbrica difficile che non ha mai brillato per grandissime performance», ma la sua resilienza, appunto, le ha permesso di ripartire.

Ottimismo sulla congiuntura dei prossimi mesi
A proposito di dazi e regionalizzazione dei mercati, l’iniziale momento di tensione e destabilizzazione sembra essere stato metabolizzato dal mercato. «Negli ultimi otto mesi – ha spiegato Gozzi -, l’import di acciaio in Unione europea è aumentato del 10%. Nonostante questo, e nonostante il settore delle costruzioni resti fermo, assistiamo a una tenuta dei prezzi. È segno che la domanda tiene». Per questo Gozzi si è detto «ottimista sulla congiuntura dei prossimi mesi. Anche il sentiment degli operatori siderurgici che ho sondato è positivo». A spingere, poi, l’esplosione dei prezzi dell’energia e delle materie prime siderurgiche, e la forte crescita dei noli, ci sarebbe «qualcosa che sta accadendo in Cina, anche se non si riesce a comprendere ancora cosa».

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