A cura di Salman Ahmed, Chief Investment Strategist di Lombard Odier Investment Managers
Ieri la Federal Reserve ha alzato i tassi di interesse di 25pb, il secondo rialzo in dieci anni. Tuttavia, il fattore chiave è stato il cambiamento nel grafico “dot plot” per il 2017, che ora evidenzia tre rialzi dei tassi anziché due per il prossimo anno. Questo si è combinato con una reazione hawkish da parte del mercato, che è stata ulteriormente rafforzata dalle dichiarazioni della presidente della Fed, Janet Yellen, che a sua volta, più che mitigarlo, sembra sostenere il segnale hawkish.
In generale riteniamo che un percorso di rialzo dei tassi USA più rapido rispetto a quanto abbiamo visto finora sia probabile, tuttavia saranno il perdurante rialzo dei rendimenti dei Treasury e il rafforzamento del dollaro a determinare quanto rapidamente potrà procedere la FED nel 2017, quando l’inasprimento della politica monetaria inizierà a incidere sulla propensione al rischio.
In ultima analisi i segnali della Fed sembrano essere cambiati in attesa di un potenziale “bazooka” fiscale da parte dell’amministrazione politica in arrivo, sottolineando, ancora una volta, che i risvolti in termini di economia e politica negli Stati Uniti in futuro saranno sempre più determinati dalla politica fiscale più che da quella monetaria.
Quali sono, quindi, le implicazioni in termini di investimenti? Noi continuiamo a preferire il rischio di credito rispetto alla duration, in considerazione dei cambiamenti nel “policy-mix” statunitensi, e ci concentriamo sulla costruzione di un portafoglio basato sulla qualità degli asset per resistere alle attuali turbolenze.