Rimonta per l’industria europea dei fondi a lungo termine

A cura di Morningstar

L’effetto Brexit si è sentito anche nel mese di luglio, anche se limitato alle categorie azionarie specializzate sulle Borse europee e ai fondi immobiliari che hanno visto un vero e proprio sell off. Nel complesso, gli investitori europei sono tornati a investire nell’industria dei fondi. Secondo l’ultimo Morningstar Asset Flows Report, nonostante gli ancora importanti riscatti dai fondi azionari (13,18 miliardi di euro), a guidare l’inversione di rotta sono stati gli obbligazionari, seguiti dai bilanciati e dagli alternativi. A luglio, i flussi netti totali nei prodotti a lungo termine sono stati di 15,8 miliardi di euro, il secondo più alto livello raggiunto in un solo mese durante il 2016.

I comparti obbligazionari sono stati i migliori, con una raccolta netta pari a 22 miliardi di euro (leggermente inferiore al solo risultato netto di aprile). Al contrario, gli investitori hanno proseguito la fuga dai fondi azionari specializzati sui paesi sviluppati. La categoria Europe large cap blend è stata la peggiore (-3,4 miliardi di euro) a luglio, proseguendo il trend negativo iniziato a gennaio (-11,5 miliardi di euro da inizio anno). Bene invece per i fondi con focus sugli emergenti, sia equity che obbligazionari, con tre categorie del debito emerging e una azionaria tra le migliori 10 categorie in termini di raccolta netta a luglio.

Qui, gli altri punti chiave del Morningstar Asset Fund Flow sono:

  • Negli ultimi 12 mesi, le strategie alternative hanno registrato un tasso di crescita del 15.1%, un risultato secondo a nessuno tra tutte le grandi categorie di lungo termine.
  • Tra le società di gestione, la migliore per raccolta netta a luglio è stata Nordea, grazie soprattutto al Nordea-1 Stable Return Fund (Morningstar Analyst Rating pari a Bronze) che ha registrato flussi per 2,2 miliardi di euro nel mese di luglio. Con un patrimonio netto di 17 miliardi di euro, entra per la prima volta nella lista dei 10 più grandi fondi aperti a lungo termine.
  • Ancora deflussi per Franklin Templeton che a luglio ha perso 1,8 miliardi, portando il saldo da inizio anno a -15,4 miliardi. Negli ultimi 12 mesi, le perdite dei fondi Franklin Templeton ammontano a 27,1 miliardi di euro, un quinto degli asset iniziali.
  • Molti investitori a luglio hanno preferito ancora orientarsi verso porti sicuri, a fronte di un quadro macro e geo-politico incerto. A beneficiarne sono stati i fondi monetari nei quali sono affluiti 33 miliardi, di cui 21,3 nei prodotti a sterline.

Ali Masarwah, EMEA Editorial Director di Morningstar, ha così commentato: “Mentre la decisione degli inglesi di uscire dall’Unione Europea ha causato molta volatilità sul mercato a breve termine ed è stata probabilmente uno dei maggiori fattori della perdita di appetito per i comparti azionari, i deflussi dalle strategie specializzate sul Regno Unito, sia azionarie che obbligazionarie, sono rimasti piuttosto ordinari, considerata la posta in gioco. Combinando le perdite delle 25 categorie rappresentanti asset inglesi si calcolano 2,7 miliardi di euro di deflussi netti a luglio, poco superiore ai livelli dei mesi precedenti. In termini assoluti, i più colpiti a luglio sono stati i comparti UK equity large cap specializzati sulla Borsa di Londra che hanno lasciato sul terreno 1,6 miliardi di euro e i fondi azionari UK flex cap con perdite per 500 milioni. Due categorie che nel mese precedente avevano, al contrario, visto flussi positivi”.

Per leggere l’intero report clicca qui.

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