Rischio di inversione per il Ftse Mib? I titoli sotto i riflettori

Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di FinanzaOperativa.com dell’8 marzo 2019

Il Ftse Mib ieri ha vissuto una seduta a due facce, accelerando prima fino ad area 21.000 per poi ripiegare velocemente. Cosa si aspetta alla luce di questi movimenti?

Fermo restando che per il momento l’impostazione di fondo per il Ftse Mib si conferma assolutamente rialzista, c’è da dire però che per poter assistere ad un ulteriore rialzo dei corsi sarà essenziale il superamento dei massimi di ieri in area 21.000. Oltre alla rilettura di quanto indicato ieri dalla BCE e da Draghi, bisogna considerare che gli indicatori tecnici sono entrati in zona di ipercomprato. Questo potrebbe comportare almeno in ottica di breve termine, se non una correzione, quantomeno una fase laterale di breve/brevissimo periodo intorno ai 20.800/20.700 punti. Con il superamento in seguito della soglia dei 21.000 punti, il Ftse Mib potrà allungare il passo verso area 21.500 prima e successivamente in direzione dei 21.680 punti, corrispondenti ai massimi di fine settembre dello scorso anno. Se al contrario il Ftse Mib dovesse violare il supporto in area 20.640/20.635, potremmo assistere all’inizio di un movimento correttivo. In questo caso avremo un primo target a 20.365 punti e in seguito a 20.120 punti, ricordando che le correzioni sono sempre più rapide e profonde rispetto alla velocità di rialzo dei corsi.

La mia view di fondo per ora rimane positiva, ma la conditio sine qua non per ulteriori rialzi è la conferma del superamento di area 21.000 da parte del Ftse Mib. Nel breve si potrebbe anche assistere ad una piccola pausa della salita, ma affinchè quest’ultima possa essere propedeutica ad un ulteriore allungo dell’indice non dovrà essere prolungata nel tempo.

Unicredit ieri è stato tra i peggiori del Ftse Mib, mentre si è difeso leggermente meglio Intesa Sanpaolo. Qual è la sua view su questi due bancari?

Unicredit non è riuscito ad oltrepassare a quota 12 euro la resistenza statica di medio termine e potrebbe ora correggere fin verso area 11,195 euro prima e in direzione dei 10,65 euro, livelli dove transitano rispettivamente al momento la media mobile a 21 sedute e quella a 50 giorni. Sotto gli 11,2/11,195, livello in corrispondenza del quale piazzare lo stop loss per eventuali posizioni long, Unicredit potrebbe invertire la rotta e scendere verso il secondo target dei 10,65 euro. Solo sopra i 12 euro sarà possibile osservare un allungo verso area 13 euro prima e in seguito dei 13,4 euro. Al superamento di questo secondo ostacolo, il titolo, dopo una fase laterale di consolidamento potrebbe anche approdare in area 14 euro.

Al pari di Unicredit, anche Intesa Sanpaolo è alle prese con un’importante resistenza statica di medio termine e mi riferisco alla soglia dei 2,2 euro. L’eventuale conferma del superamento di questo livello potrebbe proiettare il titolo in area 2,4/2,47 euro, mentre il cedimento confermato dei 2,115 euro innescherebbe una correzione verso la soglia dei 2 euro. Anche per Intesa Sanpaolo è molto importante monitorare il livello di resistenza di medio termine, posto a quota 2,2 euro, come nel caso di Unicredit a 12 euro.

Nella seduta di ieri le utilities sono salite in controtendenza a Piazza Affari. Cosa può dirci in particolare di Snam ed Enel?

Snam prosegue nell’uptrend avviato nella seconda metà di giugno dello scorso anno, quindi si trova in un trend di medio-lungo termine. Il titolo proprio nella seduta di ieri è arrivato al test della resistenza di lungo periodo posta a quota 4,4 euro. C’è da dire che gli indicatori tecnici sono prossimi alla zona di ipercomprato e quindi nel breve potremmo assistere ad una fase laterale. Se però Piazza Affari continuerà ad allungare il passo, anche Snam potrebbe tornare a testare i massimi di inizio novembre 2017 a quota 4,5 euro. In seguito il titolo potrebbe raggiungere nuovi massimi relativi in area 4,6/4,65 euro. A chi volesse acquistare Snam ora suggerisco di fissare uno stop loss a 4,25 euro, livello dove transita al momento il supporto dinamico ascendente di medio termine.

Passando ad Enel, vorrei segnalare in primis che ai livelli attuali e nonostante la forza salita degli ultimi mesi, il rendimento del dividendo è ancora pari al 5,1%, uno dei valori più alti tra le blue chips di Piazza Affari. Dal punto di vista tecnico, il titolo ieri ha oltrepassato a quota 5,4 euro la resistenza statica di medio-lungo periodo. Nel breve potremmo assistere ad un ulteriore allungo verso area 5,6 euro, ma bisognerà fare molta attenzione alla zona di ipercomprato tecnico in cui sono ormai entrati tutti i principali indicatori e oscillatori tecnici. Questo potrebbe favorire una imminente fase laterale di consolidamento, ma visto il forte allungo registrato da Enel, non sarà da escludere qualche presa di beneficio, con possibile ritorno dei corsi a quota 5,4 euro, dove andrà piazzato l’eventuale stop loss.

Ci sono altri titoli che vuole segnalarci a Piazza Affari?

Tra le mid-cap sto seguendo Marr che sta completando una formazione triangolare, il cui vertice, individuabile a 20,8 euro, potrebbe rappresentare un punto di svolta per il titolo, ovvero il punto di partenza di un uptrend con primo obiettivo a 22 euro. Oltre questo livello Marr potrebbe allungare il passo verso il target successivo dei 22,9 euro, superato il quale ci sarà spazio per un rialzo fino a quota 23,85 euro.

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