“Alta volatilità” sembra essere la parola d’ordine di quest’anno per i mercati finanziari. Questo l’esordio di Corrado Caironi, strategist di Ricerca & Finanza, nella presentazione dell’evento dedicato ai promotori finanziari e ai consulenti agli investimenti “Risk on – Risk off 2016“. Una situazione – spiega Caironi – che comporta incertezza e dovuta a una parziale caduta della fiducia nel comparto azionario, ancora forse troppo condizionato dalla macroeconomia.
“Certo – avverte lo strategist – la crescita economica degli Stati Uniti è confermata, tuttavia i driver di stanno tuttavia indebolendo (la popolazione, per esempio, invecchia sempre più in quest’area) ed è poi essenziale comprendere e adeguarsi ai campiamenti in atto, a cominciare dagli sviluppi che porteranno le nuove tecnologie come la robotica. Un fenomeno quest’ultimo, denominato “desruption innovation” che coinvolge e rivoluzionerà l’intera net-economy e che secondo un recente studio porterà al produzione di beni in maniera automatizzata dall’attuale 10% al 45% entro il 2025″.
Per quanto riguarda poi i Paesi emergenti, a detta di Caironi, i consumi interni aumentano ma l’export diminuisce e l’indebitamento cresce. Un quadro che richiede, da parte degli investitori, estrema cautela.
Nel comparto obbligazionario sarà poi essenziale uscire dalla cosiddetta “trappola del ritorno atteso“, ossia – spiega Caironi – occorre non posizionarsi in maniera eccessiva su strumenti più rischiosi, poco liquidi e volatili in cerca di maggiori rendimenti dato lo scenario dei tassi ancora molto bassi.
Passando poi alle commodity, secondo lo strategist “così come l’era del pietra è finita prima che finiscano le pietre, l’era del petrolio finirà prima che il petrolio si esaurisca”. G.R.