Ritorno alla supremazia Usa? la view di Edmond de Rothschild

A cura di Mathilde Lemoine, Group Chief Economist di Edmond de Rothschild
Mentre nel 2017 la crescita ha subito un’accelerazione, solo gli Stati Uniti hanno potuto nuovamente registrare un aumento dell’attività economica nel 2018, diventando ancora una volta il principale attore trainante della crescita globale. Donald Trump potrebbe vincere la sua scommessa e rimettere gli Stati Uniti saldamente in gara.
Edmond de Rothschild si distingue per la sua ferma convinzione che la riforma fiscale americana e la de-sincronizzazione della crescita mondiale possano aumentare le variazioni dei tassi di interesse e l’instabilità dei mercati finanziari.
STATI UNITI: RIFORME FISCALI DI AMPIA PORTATA. Non solo la riforma fiscale americana è votata alla fine dello scorso anno è considerevole in termini di importo, ma sta anche cambiando profondamente il sistema fiscale statunitense. Essa mira a incoraggiare le imprese americane a investire in risorse produttive, rendendo più costoso il ricorso al credito. Secondo le nostre previsioni, i tagli netti delle imposte potrebbero raggiungere 111 miliardi di dollari e sostenere gli investimenti delle imprese. D’altra parte, la riduzione netta delle imposte dovrebbe essere di soli 17 miliardi di dollari nel 2018 per le famiglie americane. Di conseguenza, la crescita degli Stati Uniti potrebbe accelerare in media del 3% nel 2018 senza generare pressioni inflazionistiche eccessive, data la prevista mancanza di dinamismo nei consumi e il persistere di una disponibilità di manodopera.
LA DISGREGAZIONE DELL’EUROZONA. La crescita dovrebbe rallentare all’1,8% nel 2018 e all’1,6% nel 2019, dopo il 2,5% registrato nel 2017, in linea con la minore crescita del settore delle costruzioni e il precedente apprezzamento dell’Euro.
Mathilde Lemoine ha affermato che “Il rischio al premio politico potrebbe aumentare nuovamente nel 2018 e nel 2019 dopo aver raggiunto il punto minimo in seguito all’elezione del Presidente francese, Emmanuel Macron, poiché i progressi istituzionali europei dovrebbero rimanere bloccati a causa della situazione politica in Italia, ma anche in Spagna e in Germania. Inoltre, la maggior parte delle proposte avanzate dalla Francia, come un bilancio per l’Eurozona per il consolidamento della moneta unica non ha trovato il favore degli Stati Membri. Infine, il previsto rallentamento della crescita potrebbe portare a una pausa nella riduzione del debito pubblico della zona euro che si attestava all’86,7% del PIL a fine 2017 contro l’89% a fine 2016”.
In questo contesto, la BCE rimarrà cauta e cercherà di evitare un aumento dei tassi di interesse, sia nel breve che nel lungo periodo. Essa potrebbe intervenire – come ha fatto più volte e come ha annunciato – per limitare l’aumento dei tassi debitori in Italia e in altri paesi del Sud Europa. Quanto all’instabilità politica e alle tensioni franco-tedesche che potrebbero derivare dall’aumento di alcuni dazi all’importazione dagli Stati Uniti, potrebbero esercitare una pressione al ribasso sui rendimenti dei titoli governativi tedeschi.
IL PERSISTERE DELLE TENSIONI COMMERCIALI TRA CINA E STATI UNITI. Minacce e aumenti effettivi dei dazi all’importazione sono più armi negoziali piuttosto che l’inizio di una guerra protezionistica. Infatti, una delle principali richieste americane è un aumento delle esportazioni al fine di ridurre il deficit commerciale, il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e la possibilità di operare in Cina senza un partner cinese che limiti i trasferimenti di tecnologia. L’obiettivo americano è, quindi, quello di aumentare il commercio piuttosto che di ridurlo. Ma la politica fiscale statunitense potrebbe portare ad un aumento delle importazioni e, quindi, a un crescente deficit commerciale, che potrebbe alimentare le tensioni tra i due giganti.
DESINCRONIZZAZIONE DELLA CRESCITA MONDIALE: UNA NUOVA FONTE DI INSTABILITÀ? Mathilde Lemoine dimostra che il miglioramento del contesto globale deriva da un aumento generale del debito. Le banche centrali continuano a intervenire massicciamente per manipolare i prezzi degli asset e agevolare il debito. Ciò aumenta il rischio di instabilità dei mercati finanziari. Lemoine mette in guardia contro la de-sincronizzazione della crescita globale, che è una fonte di importanti fluttuazioni dei tassi d’interesse.

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