Saipem, la semestrale conferma il turnaround

I risultati dei primi sei mesi del 2019 di Saipem hanno battuto le attese degli analisti, che subito si sono affrettati a ritoccare giudizi e target price sulla società guidata da Stefano Cao. Anzitutto i numeri: vendite pari a 2,363 miliardi (il consensus si attendeva 2,164 miliardi), margine operativo lordo rettificato a 332 milioni (consensus: 293 milioni) e reddito operativo rettificato a 182 milioni (consensus: 143 milioni), a fronte di un debito netto di 1,574 miliardi (consensus: 1,626 miliardi) che Saipem ora prevede possa calare a 800 milioni di euro entro fine anno (contro una precedente indicazione per 1 miliardo di euro).

Le raccomandazioni degli analisti su Saipem

Se la fotografia a livello generale è molto positiva, anche a livello divisionale, come segnalano gli analisti di Equita Sim, i risultati sono apparsi “molto solidi” in particolare per quanto riguarda i margini dell’offshore E&C, “grazie alle buone performance operative”. Nel complesso i dati “confermano i miglioramenti sul fronte del deleverage e migliorano la visibilità per il 2019-2020, in un contesto di mercato che ancora non mostra evidenti segnali di ripresa”.

Come dire che il gruppo Cao sta recuperando terreno nonostante lo scenario non sia ancora quello ideale, tanto che gli analisti di Barclays commentano: “vediamo i risultati come un passo fondamentale nella ripresa di Saipem, con la società che ha ottenuto buoni risultati, liquidità migliore del previsto e volumi che precede sempre i prezzi in qualsiasi turn around”. Pertanto “riteniamo che i risultati dovrebbero avere un impatto positivo” sul titolo, proprio perché segnale di un lieto fine della ristrutturazione in corso della società.

Non solo: Cao in conferenza stampa ha aggiunto che prosegue la ricerca di partner per l’attività di perforazione (“drilling”): stiamo analizzando “situazioni interessanti”, ha spiegato il manager, a fronte di un “numero molto limitato di opportunità di trovare partner per le attività di perforazione”. Confermate infine le attese per vendite a 9 miliardi di euro e per un margine operativo sopra il 10% sui ricavi a fine 2019, oltre che 500 milioni di investimenti nel corso dell’esercizio. Ultimi a esprimere un giudizio, stamane, Goldman Sachs e Kepler hanno entrambi rafforzato la visione positiva portando il target price sul titolo a 6,50 euro per azione.

Un livello di prezzo che rispetto ai 4,60-4,65 euro a cui oscilla il titolo in avvio di giornata (con un rialzo che già sfiora l’11% rispetto a 12 mesi fa, dopo un +6,5% circa nell’ultima settimana) implica un potenziale rialzista del 43% abbondante. Se invece il titolo si limitasse a riallinearsi al target price di consenso (5,6 euro), vi sarebbe comunque spazio per un rialzo superiore al 20%. Nonostante ai livelli attuali il titolo tratti oltre 36 volte gli utili attesi per fine anno, come notano gli analisti di Citigroup i multipli rispetto ai risultati attesi per il 2020 (in particolare il multiplo Ev/Ebitda, ancora attorno alle 5 volte) restano inferiori a quelli dei suoi competitor, focalizzati sull’attività di offshore E&C in Europa.

La semestrale di Saipem

I risultati di questi primi sei mesi, il diminuito rischio di “litigation” e il buon flusso di nuovi ordini, oltre che il robusto flusso di cassa generato dai progetti già sviluppati che stanno gradualmente registrando un miglioramento in termini di redditività, dovrebbero pertanto consentire una restrizione dello sconto a cui tratta Saipem rispetto ai propri concorrenti e questo offrire supporto per un’ulteriore salita delle quotazioni se lo scenario per il comparto petrolifero si manterrà stabile o andrà migliorando.

Il quadro tecnico di Saipem

Da parte loro gli analisti tecnici segnalano un trend positivo, soprattutto a brevissimo e breve periodo, e suggeriscono di acquistare il titolo anche in ottica di medio-lungo termine. I supporti in caso di prese di profitto su Saipem sono individuati in area 4,4-4,5 euro per azione, mentre ulteriori acquisti potrebbero facilmente portare le quotazioni in area 4,7-4,8 euro, con possibile estensione del movimento fino sui 4,85 euro per azione.

Il trend rialzista è confermato anche a medio termine, con volumi che sono tornati a crescere in fase di incremento delle quotazioni a conferma del ritrovato interesse dei grandi investitori per Saipem, senza peraltro che l’indicatore di forza relativa (Rsi), sebbene nella parte superiore della banda d’oscillazione, sia ancora entrato in zona di ipercomprato. Il rialzo ha dunque tutte le carte in regola per poter proseguire.

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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