Intervista di Davide Pantaleo (TrendOnline) a Gianluigi Raimondi, analista tecnico e co-fondatore di Finanzaoperativa.com del 1° settembre 2016
L’indice Ftse Mib ieri ha superato nell’intraday l’area dei 17.000 punti per poi riportarsi al di sotto di questa. Come valuta il recente andamento del mercato e quali sono le sue attese nel breve?
Dal punto di vista puramente tecnico, osservando il grafico del Ftse Mib, il segnale generato ieri è stato rialzista perchè è stata superata la soglia dei 17.000 punti, malgrado il ritracciamento registrato nel finale. Non sono da escludere ulteriori allunghi verso i 17.500 punti in prima e più avanti in direzione di area 18.000. C’è da dire che a trainare il Ftse Mib è stato il recupero dell’intero settore bancario che negli ultimi mesi è stato a dir poco volatile. Osservando ora il Ftse Mib bancario, diversamente da quanto accade per l’indice delle blue chips, si nota che è in ipercomprato e questo potrebbe favorire due scenari.
Uno è un po’ più positivo per gli investitori ed è quello di una pausa laterale dell’indice settoriale bancario e di riflesso del Ftse Mib. L’alternativa è quella di un ritorno della volatilità sulle banche che si tradurrebbe in una correzione del mercato. In questa fase tutto è dettato dai titoli del settore bancario e operativamente per il Ftse Mib a quanti hanno operazioni al rialzo suggerirei di fissare uno stop loss a 16.710 punti, dove transita la media mobile a 21 sedute e sotto cui potremmo assistere ad un nuova correzione.
Personalmente al momento sono scettico su Piazza Affari perchè i titoli bancari sono reduci da un bel recupero che potrebbe indurre più di qualcuno a prendere beneficio.
Si potrebbe assistere ad una fase laterale di consolidamento che sarebbe costruttiva per un rialzo successivo, oppure si potrebbe avere una correzione anche brusca. Lo scenario non è ancora cambiato del tutto per il mercato perchè se andiamo a guardare cosa ha comportato il rialzo delle ultime sedute, e mi riferisco all’andamento dei bancari, allora dobbiamo fare un po’ attenzione, evitando di cadere nella trappola di credere fermamente ad un ulteriore allungo del Ftse Mib.
Nel settore bancario cosa può dirci di due titoli molto diversi tra loro come Mediobanca e Banca Monte Paschi? Quali indicazioni ci può dare per entrambi?
Mediobanca ieri ha incontrato a quota 6,7 euro un’importante resistenza statica di breve-medio termine. Oltre tale soglia il titolo potrà allungare il passo dapprima verso i 7,26 euro e in seguito in direzione di quota 7,5 euro. A chi volesse acquistare Mediobanca suggerisco di fissare uno stop loss a 6,5 euro.
Diverso il discorso per Banca Monte Paschi che graficamente appare alquanto piatto. Ieri il titolo a 0,2425 euro ha testato la media mobile a 21 sedute e al superamento di questa si potrebbe assistere ad un guizzo verso quota 0,3 euro, dove transita al momento sia la media mobile a 50 giorni che la trendline discendente di breve-medio termine.
Al superamento di area 0,3 euro per Banca Monte Paschi segnaliamo dei target a 0,4 e a 0,45 euro, mentre l’eventuale violazione al ribasso di 0,2275 euro riporterebbe il titolo verso nuovi minimi in zona 0,2 euro.
Eni al momento appare ingabbiato in un trading range che è delimitato superiormente dalla resistenza a quota 13,9 euro e inferiormente dal supporto posto a 13,25 euro.
Fino a quando i corsi rimarranno in questo intervallo di prezzi proseguirà la fase laterale, mentre oltre il 13,9 euro avremo un primo target importante a 14,6/15 euro. Sotto i 13,25 euro ENI avrà un obiettivo ribassista a 13/12,9 euro, fermo restando che al momento sono neutrale sul titolo per quanto stia reggendo abbastanza bene rispetto all’andamento del petrolio.
Tenaris nelle ultime due sedute ha generato un segnale ribassista perchè ha incrociato al ribasso in area 12,5 euro le medie mobili a 21 e a 50 giorni. In seguito il titolo ha violato il supporto statico di breve termine posto a quota 12,35 euro e al ribasso i prossimi obiettivi sono individuabili a 11,95 euro in primis e in seguito a 11,57 euro, oltre cui si sposterà l’attenzione sull’area degli 11 euro.
Solo l’eventuale nuovo incrocio al rialzo con le suddette medie mobili a 21 e a 50 giorni in area 12,5 euro potrebbe favorire un’inversione rialzista. In tal caso gli obiettivi saranno a 13,2 e a 13,45 euro.
Ci sono dei titoli che sta seguendo con più interesse di altri in questa fase?
Poste Italiane nelle ultime tre sedute ha generato un bel segnale rialzista perchè il 30 agosto ha beneficiato di un rimbalzo tecnico dal supporto dinamico ascendente di medio termine posto a quota 6,17 euro. In seguito il titolo a 6,2 euro ha incrociato al rialzo la media mobile a 50 sedute e poi a 6,25 euro la media mobile a 21 giorni.
Questo potrebbe portare ad un ulteriore allungo del titolo verso quota 6,6 euro prima e in seguito a 6,8 euro, con stop loss tra 6,25 e 6,2 euro.