Sentiment in leggero miglioramento sull’EuroStoxx50

“Il fatto che sopra gli attuali livelli dell’indice EuroStoxx50 vi sia un discreto numero di opzioni Put denota che il recente ribasso ha parzialmente sorpreso gli Opzionisti per rapidità”. Così Eugenio Sartorelli, vicepresidente Siat, cui abbiamo chiesto un commento sull’attuale situazione dell’EuroStoxx. “L’analisi legata al mercato delle Opzioni che propongo serve soprattutto per comprendere meglio cosa pensano i maggiori operatori in opzioni sui sottostanti per i prossimi giorni e per individuare potenziali livelli di supporto e di resistenza considerati di rilievo dagli opzionisti sull’indice Eurostoxx50 – spiega Sartorelli”.

Il risultato che si ottiene è basato principalmente su dei calcoli che interpretano la dinamica dei dati dell’open Interest per i vari strike delle opzioni sulle scadenze più vicine. Questo calcolo ha valenza soprattutto per i prossimi giorni (circa 1 settimana), poiché le dinamiche di questi livelli non cambiano rapidamente a meno di forti ed inaspettati movimenti del sottostante. I calcoli sono stati effettuati con i dati di chiusura del 18 ottobre: al close l’indice valeva 3.215 punti.


Le distanze fra gli strike che utilizzo sono quelli di 50 punti.

“Come possiamo vedere dalla tabella, i livelli di indifferenza si posizionano tra 3.200 (meglio 3.100) e 3.450 punti – prosegue Sartorelli – Rispetto alla precedente rilevazione vediamo sulle Put un aumento su vari strike tra 2.600 e 3.000 e un leggero aumento su strike 3.250, sulle Call una diminuzione su vari strike tra 3.400 e 3.700″.

La volatilità implicita risulta in discesa dell’1,9% rispetto alla chiusura di venerdì scorso e il rapporto Put/Call del grafico è a 1,64: un dato in aumento rispetto all’ultima rilevazione e sopra alla media. “L’interpretazione generale è che i Supporti partano da 3.200, ma è più corretto abbassarli a 3.100 e le resistenze partono da 3.450 punti. Il sentiment è nel complesso neutrale e in leggero miglioramento, cosa che rafforza la tenuta dei supporti” conclude Sartorelli.

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