Settore bancario in marginale accelerazione sul segmento corporate

I dati di Banca d’Italia sul settore bancario relativi al mese di febbraio non evidenziano particolari discontinuità rispetto ai trend dei mesi precedenti salvo registrare un marginale miglioramento dell’outlook sul segmento corporate in termini di volumi e spread.

Volumi

La crescita degli impieghi a febbraio accelera leggermente rispetto al mese precedente da +0.9% a +1.2% su base annua grazie al segmento corporate nel quale gli stock di crediti tornano flat (-0.1% da -0.7%) mentre il segmento retail conferma il run-rate (2.6%) in atto da giugno 2017. La crescita degli impieghi a livello di sistema è legata alla nuova produzione Corporate & SME (+8.7% su base annua da -7%) e non da minor flussi di rimborsi. Per quanto riguarda l’anno in corso, Equita prevede una crescita degli impieghi di sistema dell’1.6%.

Spread

Migliora leggermente lo spread sui nuovi impieghi corporate (+3bps su base mensile a 1.48%), il repricing si registra sul segmento large (dimensione >1mn) su prestiti garantiti (+35bps su base mensile a 1.3%). “L’entità dell’aumento mese su mese – avvertono gli analisti di Equita – potrebbe rappresentare un primo indicatore di modifica strutturale nelle politiche di pricing delle banche e confermare un contesto competitivo che comincia a normalizzarsi con la prospettiva dell`exit strategy del TLTRO”. Il pricing dei mutui retail è invece leggermente in calo MoM (a 2.27% da 2.31%). Il tasso medio sui nuovi depositi è stabile a 0.82%, anche se aumenta leggermente quello sulle operazioni con il segmento retail (da 0.89% a 0.93%). “Nel complesso quindi – affermano da Equita – non è escluso una scenario di sostanziale stabilità per lo spread commerciale che però secondo noi nei mesi prossimi risentirà della necessità di aumentare le emissioni obbligazionarie (circa 16bn su bse annua)”.

Rischio sovrano

Prosegue, sorprendentemente secondo Equita, il progressivo accumulo nei bilanci delle banche dei titoli di stato domestici che aumenta di 5bn su base annua (+1%) a 394bn, livello che è c6% sotto il picco toccato nel 2014. “Crediamo che gran parte degli acquisti sia stato realizzato dalle banche medie perché il panel delle realtà quotate già a fine anno aveva mantenuto stabile l’esposizione ai governativi domestici mentre il settore era aumentato di oltre 6 mld. Continuiamo a ritenere che la diversificazione del portafoglio titoli di stato rappresenti una delle direttrici di intervento di medio termine del regolatore propedeutica al completamento dell`unione bancaria (stock BTP/CET1 banche italiane c150% vs media EU 100%)” fanno notare da Equita.

Rischio credito

Lo stock di sofferenze resta stabile su base mensile a 100mld, a conferma che a 1Q inoltrato lo scenario del rischio di credito che stanno registrando le banche è coerente con un soft e non un hard lending. Sul settore Equita stima un deafult rate di circa 1.2% per il 2019.

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