Settore basic material, non tutto è sopravvalutato

A cura di Morningstar

Qualche opportunità nei minerari e buone prospettive per i titoli legati alle costruzioni. E’ questo, in sintesi, il quadro tracciato dagli analisti di Morningstar per un settore come quello dei Basic material considerato, in generale, sopravvalutato.

L’indice Morningstar dedicato ai materiali di base da inizio anno (fino al primo ottobre e in dollari) ha guadagnato il 3,2%, che va ad aggiungersi al +17% circa segnato nel 2017.

Indice Morningstar Global Basic materials
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Dati in dollari aggiornati all’1 ottobre 2018 Fonte: Morningstar Direct

Fra tariffe e Cina
“I materiali di base in questo momento sono condizionati da due forze diverse che stanno spingendo le valutazioni”, spiega Andrew Lane, analista di Morningstar. “Da una parte ci sono gli effetti della guerra delle tariffe doganali scatenata dagli Stati Uniti che stanno tenendo alti i prezzi dei metalli e dell’agribusiness e, di conseguenza, le valutazioni del titoli ad essi collegati. Dall’altra, c’è la domanda cinese di materiali da costruzioni che continua a fare da driver un po’ a tutto il settore”. Le due situazioni, tuttavia, sono destinate a cambiare. “Nel primo caso gli investitori devono considerare di avere a che fare con un quadro caratterizzato da una sovracapacità delle scorte e della produzione. I prezzi dei materiali, quindi scenderanno. Nel secondo caso, bisogna ricordarsi che la Cina, prima o poi, inizierà a rallentare il ritmo degli investimenti infrastrutturali che ne stanno guidando la crescita e, inevitabilmente, la domanda calerà”.

Minerari e real estate
In una situazione del genere, secondo l’analista conviene muoversi con cautela nei diversi settori che formano l’universo dei basic material. “Nei minerari ci sono comparti che non sono direttamente legati agli investimenti cinesi nelle infrastrutture”, spiega l’analista. Un esempio è l’oro, da sempre un investimento difensivo contro l’inflazione o le tempeste dei mercati, oppure come materiale per la gioielleria. Un altro è il litio, il cui futuro è legato all sviluppo delle auto elettriche (leggi qui).

“Il caso del metallo giallo è interessante”, dice l’analista. “In questo momento c’è una scarsa domanda da parte degli investitori e il prezzo ruota intorno a 1.200 dollari. Una valutazione che dovrebbe mantenere, almeno, fino alla fine del 2018. Ma il futuro è promettente, soprattutto nell’ottica di una ripresa dell’inflazione americana (che lo farà tornare di moda come asset difensivo) e di una crescita della domanda dei gioiellieri indiani. Le nostre previsioni indicano una valutazione di circa 1.300 dollari entro la fine del 2020”.

Un altro comparto dove andare a cercare occasioni è quello delle società legate alle costruzioni di immobili negli Stati Uniti. “Questa attività è rallentata fra aprile e agosto dopo l’accelerazione che aveva avuto all’inizio dell’anno”, dice Lane. “Tuttavia le prospettive sono rosee. I 20enni e i 30enni che sono rimasti con i genitori più a lungo del solito a causa delle incertezze generate dall’ultima crisi finanziaria, grazie alla ripresa economica inizieranno a formare delle famiglie per conto loro, creando la domanda per nuove abitazioni e per la ripresa dell’attività edilizia e del suo indotto”.

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