Di seguito l’allocazione tattica mensile di Allianz Global Investors.
• Le politiche monetarie ancora accomodanti e la crescita economica prossima al potenziale dovrebbero sostenere i mercati azionari nel lungo periodo.
• A fronte di rendimenti reali modesti, i dividendi dovrebbero continuare a rappresentare una componente fondamentale della performance azionaria complessiva.
• Gli squilibri a livello globale, i persistenti timori circa le prospettive di crescita in alcuni mercati emergenti, Cina in particolare, e le maggiori incertezze riguardo al possibile rialzo dei tassi da parte della Fed potrebbero temporaneamente penalizzare gli asset rischiosi, portandoci a privilegiare un posizionamento neutrale.
Azioni Europa: Overweight
• Prosegue la ripresa nell’Eurozona. Nel terzo trimestre l’Indice dei responsabili degli acquisti dell’Area Euro ha evidenziato un nuovo rialzo.
• Il calo dei prezzi delle materie prime, la politica monetaria ancora ultra accomodante della Banca Centrale Europea (BCE) e la debolezza dell’Euro dovrebbero continuare ad avere un effetto positivo.
• Al di fuori dell’unione monetaria, il Regno Unito quest’anno dovrebbe rientrare tra i Paesi avanzati in maggiore crescita.
• In diversi mercati periferici dell’Eurozona e nel Regno Unito le valutazioni dei titoli azionari in base al P/E di Shiller risultano interessanti.
Azioni USA. Equalweight
• La solidità del mercato del lavoro, l’aumento del reddito reale disponibile e l’andamento positivo del settore edilizio confermano il trend di ripresa dell’economa americana.
• Nei prossimi mesi la Fed potrebbe modificare la propria politica sui tassi di interesse. Tuttavia, l’inasprimento dovrebbe essere graduale, e quindi tollerabile per i mercati e l’economia. La recente decisione della Banca Centrale americana di non alzare i tassi ha a accresciuto le preoccupazioni circa le prospettive della crescita.
• Nonostante il temporaneo crollo delle quotazioni azionarie, il mercato statunitense continua nel complesso ad essere caratterizzato da valutazioni elevate.
Azioni Giappone: Equalweight
• In generale, sembra che, nonostante le oscillazioni, l’economia nipponica stia attraversando una fase di crescita moderata. La politica monetaria della BoJ continua a seguire la linea reflazionistica restando un pilastro fondamentale per l’economia.
• Permangono tuttavia i dubbi legati agli effetti nel lungo periodo dell’Abenomics (si evidenzia tra l’altro il rinvio di importanti riforme strutturali e degli interventi volti a limitare i deficit di bilancio del settore pubblico).
• L’azionario nipponico rimane supportato dalla debolezza dello Yen e dall’aumento della profittabilità delle imprese, ma in base al P/E di Shiller le azioni giapponesi presentano valutazioni elevate.
Azioni mercati emergenti: Underweight
• Sulle borse dei Paesi emergenti suggeriamo ancora un approccio piuttosto prudente alla luce del rallentamento della dinamica congiunturale, delle sfide in ambito politico e del rinvio dell’inasprimento dei tassi USA.
• Un Dollaro USA più debole, la stabilizzazione dei prezzi delle commodity e ulteriori stimoli all’economia, soprattutto in Cina, potrebbero favorire un’inversione di rotta.
• In generale, tuttavia, questo gruppo di Paesi si dimostra molto eterogeneo, motivo per cui si rende necessaria un’attenta selezione, ad esempio tra Paesi importatori ed esportatori di materie prime o tra i Paesi inclini alle riforme e quelli più restii.
• In diversi mercati emergenti le valutazioni dei titoli azionari in base al P/E di Shiller risultano interessanti.
Settori
• Nei Paesi avanzati le prospettive economiche favorevoli suggeriscono ancora un orientamento settoriale moderatamente ciclico, con una sovraesposizione alla tecnologia e un sottopeso nelle utility.
• Il graduale aumento dei rendimenti obbligazionari dovrebbe dare inizio a una rotazione che potrà sfavorire i più onerosi titoli growth difensivi.
• All’interno dei comparti difensivi, i titoli energetici presentano valutazioni attraenti; le società del settore dovrebbero riuscire a far fronte al calo dei prezzi del petrolio tramite una diminuzione delle spese in conto capitale e un aumento dell’efficienza nel medio termine. Tuttavia gli investitori dovranno avere un po’ di pazienza.
Obbligazioni internazionali: Underweight
• Dato l’attuale livello dell’inflazione britannica, solo di recente salita poco sopra lo zero, probabilmente l’inasprimento della politica monetaria della Bank of England non avverrà prima del prossimo anno.
• Al contempo, la Fed si avvia con cautela verso il primo rialzo dei tassi di riferimento. Nonostante le maggiori incertezze sulla tempistiche, l’inasprimento dovrebbe comunque essere molto graduale. I mercati obbligazionari continuano tuttavia
a scontare uno scenario meno “hawkish”. Possibili battute d’arresto e il rischio di una riduzione dei prezzi dei Treasury statunitensi, in particolare nel segmento a breve, restano quindi tra i principali temi di investimento per i prossimi mesi.
• I modelli di valutazione indicano ancora che le obbligazioni governative tedesche e statunitensi a 10 anni sono sopravvalutate. I Bund in particolare presentano valutazioni ancora molto ambiziose.
Obbligazioni in Euro: Equalweight
• Anche se all’inizio l’esteso programma di acquisto di titoli
della BCE (QE) ha posto in secondo piano i classici fattori fondamentali come inflazione e sviluppo economico, la recente ondata di vendite sui mercati obbligazionari Euro (aprile-giugno) ha dimostrato che il calo dei rendimenti non è una strada a senso unico.
• Per il momento, comunque, il quantitative easing della BCE dovrebbe mantenere i rendimenti dei titoli governativi su livelli modesti; ciò, tuttavia, non esclude un aumento della volatilità.
• Le obbligazioni governative dei Paesi periferici dell’Area Euro beneficiano tuttora della politica monetaria accomodante della BCE, dei passi avanti in materia di consolidamento fiscale e della ripresa congiunturale. La possibilità di ulteriori contrazioni degli spread appare tuttavia molto limitata.
Obbligazioni mercati emergenti: Equalweight
• A livello strutturale lo scenario per i bond emergenti in valuta forte si conferma positivo (migliori prospettive di crescita a lungo termine e finanze pubbliche più solide rispetto a quelle dei Paesi avanzati).
• Nel breve periodo tuttavia l’asset class dovrebbe risentire di dati economici eterogenei e delle attese di una politica monetaria meno espansiva negli USA.
• In un’ottica di medio periodo le obbligazioni emergenti in valuta locale beneficiano tuttora di rendimenti reali positivi e più elevati di quelli offerti dai Paesi avanzati.
Obbligazioni societarie: Equalweight
• Le valutazioni ambiziose delle emissioni corporate di categoria investment grade e high yield dell’Eurozona sono controbilanciate dalla politica monetaria ancora accomodante e dai fondamentali in miglioramento.
• Sul mercato corporate statunitense i premi per il rischio di credito sono in linea con le medie storiche. I modelli basati su dati economici, liquidità e volatilità suggeriscono che gli attuali premi di rischio sulla base dei fondamentali risultano interessanti.
Valute
• Le politiche monetarie espansive, che causano la svalutazione delle divise scatenando guerre valutarie, nascono in realtà dal desiderio delle Banche Centrali di rilanciare l’economia dei rispettivi Paesi.
• Il problema è che tali politiche si sono dimostrate sempre meno efficaci nell’attenuare le preoccupazioni per la crescita economica: è impossibile che tutti possano beneficiare della svalutazione della moneta contemporaneamente.
• Di conseguenza, gli investitori dovrebbero privilegiare le divise dei Paesi con politiche monetarie relativamente meno espansive, come il Dollaro Usa.