Startup cooperative, doppio rating per i finanziamenti di Coopfond

Un rating per valutare la rischiosità del progetto. Un altro per la qualità sociale. Un doppio binario che da oggi Coopfond, il Fondo mutualistico di Legacoop, utilizzerà per decidere quali investimenti delle cooperative sostenere. “Anche così – spiega il direttore generale di Coopfond Aldo Soldi – realizziamo uno degli obiettivi di fondo della cooperazione: mantenere legati valore economico delle iniziative e qualità sociale”.

Coopfond durante l’ultimo esercizio ha erogato finanziamenti – sotto forma di prestiti o di partecipazioni temporanee al capitale sociale – per un valore di 18,7 milioni di euro attraverso 34 interventi che hanno interessato 11 regioni, dal nord al sud del Paese, come racconta la Rendicontazione sociale presentata oggi a Roma nel corso del convegno “Le risorse per finanziare la ripresa”.

Questi sostegni d’ora in poi saranno decisi grazie anche a un sistema di valutazione che assegna un giudizio attraverso due distinti indicatori. Il primo analizzerà il grado di rischio finanziario e sarà un rating dinamico: viene calcolato durante l’istruttoria in base a parametri prevalentemente finanziari, riferiti alla situazione del proponente al momento della domanda ma viene poi ricalcolato annualmente in base all’effettivo andamento del progetto.

Nove gli indicatori di cui tiene conto il rating iniziale di rischiosità: Il RRF istruttorio tiene conto di: tipologia di intervento, dimensionamento, forma tecnica, capacità competitiva della cooperativa, rischi operativi, assetto cooperativo, assetto gestionale, piano economico, garanzie. L’aggiornamento annuale valuta invece la dinamica reddituale, patrimoniale e finanziaria, analisi delle garanzie wayout, dello scaduto e dei dati consuntivi rispetto alla pianificazione, sistema di pianificazione della cooperativa e giudizio degli organi di controllo.

Per ottenere il sostegno richiesto sarà necessario ottenere un buon risultato anche sul fronte del rating di qualità sociale del progetto, che valuterà tra l’altro il profilo del proponente, i rapporti associativi, i parametri previsti dalla legge 59/92, la rispondenza dell’investimento proposto con le Linee guida Legacoop e le tematiche sensibili. In corso di valutazione se affiancare anche in questo caso al rating iniziale un aggiornamento annuale.

Tra i 34 progetti sostenuti con fondi rotativi durante l’ultimo esercizio ben 15 erano finalizzati alla promozione di nuove cooperative, tra cui 12 workers buyout. A questi interventi si affiancano 2 partecipazioni stabili a sostegno di finanziarie territoriali del sistema cooperativo per un valore di 5 milioni e quelli a fondo perduto (52, per un valore complessivo di 2 milioni), tra cui spicca il progetto Coopstartup che ha già portato alla nascita di 8 startup cooperative.

Un’attività portata avanti nonostante il calo degli introiti che il fondo riceve ogni anno dalle cooperative attraverso il versamento del 3% degli utili: 12,6 milioni nell’ultimo anno, meno 6% (un valore più che dimezzato rispetto all’ultimo anno prima della crisi, il 2007), grazie ad un ammontare dei rientri superiore anche alle previsioni (26,1 milioni di euro solo nel corso dell’ultimo esercizio).

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