Sterlina, che cosa aspettarsi dalla BoE. L’analisi di Ubp

A cura di Peter Kinsella, Global Head of Forex Strategy di Union Bancaire Privée (Ubp)

In seguito al risultato delle elezioni generali dello scorso dicembre nel Regno Unito, il cambio sterlina/dollaro è salito a livelli superiori a 1,35, in linea con le nostre aspettative. Tuttavia, il rally della sterlina non è durato a lungo, perché il primo ministro britannico Boris Johnson ha insistito sul fatto che il periodo di transizione dell’Ue non sarebbe stato prolungato oltre dicembre 2020. Questo ha riportato alla luce il timore di un no deal abbassando il valore della sterlina britannica. Inoltre, la valuta inglese è scesa ulteriormente sotto il livello dell’1,30, quando i diversi membri del Comitato di politica monetaria hanno avanzato la possibilità di un taglio dei tassi da parte della BoE di 25 punti base.

La decisione della BoE sul taglio dei tassi e sulle potenziali misure di stimolo sarà fondamentale. La BoE ha già mostrato in precedenza la sua opposizione a portare il tasso di riferimento sotto lo 0,5%, che è dove si troverà se deciderà di tagliare i tassi di 25 punti base dall’attuale 0,75%. Di conseguenza, gli investitori cercheranno qualsiasi segnale che la BoE stia valutando ancora una volta l’uso del Qe, o se stia considerando il ricorso a un programma di finanziamento per il prestito, come il Tltro promosso dalla Bce. Se la BoE punterà su queste misure è probabile che la sterlina si deprezzerà materialmente e in questa situazione il cambio sterlina/dollaro potrebbe facilmente passare a livelli di circa 1,27. Per il momento pensiamo si tratti di un rischio di coda, ma è comunque un rischio.

Dall’inizio dell’anno, almeno tre membri del Comitato di politica monetaria (Carney, Vlieghe e Tenreyro) hanno dichiarato la possibilità di aumentare le misure di stimolo monetario della BoE nel breve termine (riduzione del tasso di 25 punti base). I membri del Comitato hanno notato la confluenza tra il calo dell’inflazione nel Regno Unito e il nascente indebolimento del mercato del lavoro britannico e questo è un rischio che avevamo evidenziato per il 2020. La mancanza di commenti contrari da parte dei membri del Comitato suggerisce che un allentamento della politica monetaria è ora una possibilità.

Gli Overnight Index Swap hanno prezzato con una probabilità del 60% una riduzione dei tassi di 25 punti base entro marzo il che suggerisce che il prossimo Rapporto sull’Inflazione del 30 gennaio probabilmente presenterà una reale possibilità di cambiamento della politica monetaria della BoE. Secondo il consenso, la BoE avrebbe aspettato che l’economia rallentasse materialmente prima di aggiungere qualsiasi stimolo, ma il Comitato di politica monetaria probabilmente ritiene che se il governo del Regno Unito fornirà comunque uno stimolo fiscale, allora qualche ulteriore stimolo di politica monetaria non sarà un danno nel breve periodo

In questo scenario riteniamo comunque che il catalizzatore per ulteriori rialzi della sterlina rispetto al dollaro sarà la debolezza del dollaro anziché l’apprezzamento della sterlina. Se la BoE taglierà i tassi nei prossimi mesi e indicherà potenziali misure di stimolo future (Qe), è improbabile che gli investitori aggiungeranno posizioni lunghe in sterline. Di conseguenza, un ulteriore rialzo della coppia sterlina/dollaro dipenderà dagli sviluppi idiosincratici del dollaro.

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