Sterlina e mercato azionario, gli impatti del voto anti-Johnson

A cura di Philippe Waechter, Chief Economist di Ostrum Asset Management

Siamo in una fase spettacolare: Boris Johnson è uscito sconfitto e la decisione finale sarà presa domani, poiché il Parlamento voterà a favore della possibilità di assumere il controllo dei negoziati per evitare un “no deal Brexit”. Subito dopo, Boris Johnson convocherà le elezioni generali. E dopo ancora potremmo avere quello che tutti chiedono fin dal primo referendum: una conferma sulla Brexit o meno.

Potrebbe essere questa la soluzione migliore per chiarire la situazione politica, dato che il voto alle elezioni generali continuerà a essere contrario alla Brexit. Nessuno potrà più dire “non lo sapevamo”. Il risultato è ancora di difficile interpretazione anche se i sondaggi sembrano essere favorevoli a Johnson. I risultati delle urne daranno sicuramente una risposta: il Regno Unito rimarrà nell’Unione europea o uscirà. Un voto di uscita significherebbe probabilmente un “no deal Brexit”.

Di conseguenza prevediamo un rapido rialzo della sterlina, il cui andamento sarà poi legato ai risultati dei sondaggi dopo la chiamata alle urne. Sondaggi pro-Brexit probabilmente indeboliranno la sterlina e, viceversa, registreremo un suo rialzo quando i sondaggi saranno favorevoli al “remain”. Il mercato azionario seguirà lo stesso andamento. Il punto è che tutti sapranno che queste elezioni chiuderanno definitivamente il discorso referendario.

Sull’altra faccia della medaglia vi sarà l’enorme incertezza: possiamo aspettarci grande incertezza e volatilità se i sondaggi mostreranno la medesima volatilità della fase precedente al referendum. Ciò perché gli investitori sanno di essere dinanzi a una seconda possibilità, che può essere fonte di un’improvvisa battuta d’arresto dell’attività economica, dato che sarà difficile che qualcuno promuova forti scommesse sul futuro.

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