Stima sul debito italiano in calo, ancora poco evidenti gli effetti Covid-19

A cura di Mazziero Research

Seppur inaspettatamente, le stime da noi elaborate presentano per l’Italia un debito a 2.423 miliardi a marzo, in calo di 27 miliardi che verranno poi recuperati nel corso del mese di aprile quando si salirà nuovamente vicino ai 2.450 miliardi. Qualora tali stime venissero confermate, il mese di marzo non presenterebbe ancora alcun impatto dalle misure legate al Covid-19.

Le stime indicano anche un debito a fine giugno compreso fra 2.454 e 2.471 miliardi, ma certamente andranno riviste al rialzo con il dispiegarsi delle maggiori spese indicate dal governo nel Def (Documento di Economia e Finanza). Il debito a fine 2020 è attualmente stimato tra 2.550 e 2.580 miliardi.

Il grafico, momentaneamente solo fino a giugno, presenta con una linea rossa i dati ufficiali pubblicati da Banca d’Italia, e prosegue in grigio con i valori stimati dalla Mazziero Research. La tabella di affidabilità indica le differenze tra i valori ufficiali e le stime precedentemente fatte dalla Mazziero Research.

I dati ufficiali
Debito pubblico: 2.447 miliardi (lieve aumento)
Relativo a febbraio 2020
Pubblicato il 15 aprile 2020

Stime Mazziero Research

La stima a marzo 2020
2.423 miliardi (calo)
Intervallo confidenza al 95% compreso tra 2.415 e 2.431 miliardi
Il dato ufficiale verrà pubblicato il 15 maggio 2020 (il dato ufficiale potrebbe mostrare un maggior scostamento a seguito delle misure Covid-19).

La stima a giugno 2020
Compreso tra 2.454 e 2.471 miliardi
Intervallo confidenza al 95%
Il dato ufficiale verrà pubblicato il 14 agosto 2020 (il debito pubblico è soggetto ad ulteriori innalzamenti in considerazione delle misure Covid-19).

La stima a dicembre 2020
Compreso tra 2.550 e 2.580 miliardi
Intervallo confidenza al 95%
Il dato ufficiale verrà pubblicato a metà febbraio 2021

Pil, il peggio deve ancora arrivare

La stima Istat del Pil del 1° trimestre 2020 potrebbe far apparire eccessivamente negative quelle della Mazziero Research che indicavano valori tra -8 e -11% contro il dato Istat del -4,7%. Tuttavia, l’Istituto di Statistica informa della mancanza totale o parziale di alcuni indicatori nella rilevazione, con il ricorso a tecniche statistiche di integrazione che potrebbero portare a revisioni successive di entità superiore. Infatti, il calo del -4,7% nel 1° trimestre apparirebbe sottostimato rispetto alle indicazioni di lockdown riportate dall’Istat durante l’Audizione a Camera e Senato in merito al Def.

Abbiamo al tempo stesso proceduto a una rimodulazione delle nostre stime che vedono variazioni, anche sensibili, rispetto alle precedenti dovute allo scaglionamento della ripresa delle attività nel corso del mese di maggio. Il 2° trimestre resta quello con il calo maggiore a cui seguirà un forte recupero nel 3° trimestre.

Le stime del 3° e 4° trimestre presentano ancora una elevata incertezza determinata da una serie di fattori quali: il ritorno a regime delle attività e il dispiegamento degli effetti delle misure di sostegno messe in campo da Governo e dall’Unione Europea, di cui ancora non si hanno dati concreti sulle tempistiche.

Clicca qui per scaricare il 37° Osservatorio trimestrale dei dati economici italiani di Mazziero Research.

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