StM si muove sui massimi dal 2004. Proseguirà l’uptrend?

Un anno da incorniciare per Stmicroelectronics, che a Piazza Affari viaggia sui massimi dal 2004 avendo quasi raddoppiato (+90%) le proprie quotazioni negli ultimi 12 mesi alla chiusura di venerdì scorso. Oggi a dare ulteriore sostegno al titolo è Credit Suisse, che ha migliorato il target price da 22,50 a 27,50 euro per azione, rispetto ai 23 euro attorno a cui si muove il titolo in borsa, confermando il giudizio positivo (“outperform”).

Su Stm al momento gli analisti fondamentali esprimono 18 giudizi positivi, 3 neutrali e un solo giudizio negativo, con un prezzo obiettivo medio di 21,85 euro che pare destinato ad alzarsi se come probabile altri broker seguiranno l’esempio di Credit Suisse. Al momento, a fronte di attese di consenso per un utile per azione 2019 di circa un euro, il titolo tratta oltre 23 volte in termini di P/E.
A sostenere le azioni del produttore italo-francese di microchip sono anche le nuove indiscrezioni di una possibile firma a breve di un primo accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, di cui in verità si discute dalla scorsa primavera tra stop e ripartenze delle trattative.

Secondo l’agenzia Bloomberg ormai un’intesa sui dazi e sugli altri principali temi del confronto sarebbe stata trovata e si discuterebbe solo del luogo e della data della cerimonia della firma. Nel frattempo il settore high-tech resta sotto i riflettori non solo a Milano ma anche a Wall Street, con Alphabet (holding che controlla Google) in salita dopo l’annuncio del passo indietro dei due co-fondatori Larry Page e Sergey Brin che resteranno in Cda ma senza più incarichi operativi, mentre Sundar Pichai, già Ceo di Google, diventa Ceo di tutto il gruppo Alphabet.

Il giudizio degli analisti su StM

In assenza di notizie specifiche su Stmicroelectronics, i trader guardano al quadro tecnico: secondo gli esperti di Websim, il consolidamento in area 23 euro, primo obiettivo rialzista di breve periodo individuato nelle scorse sedute, potrebbe consentire un ulteriore allungo sino ai 23,7 euro. La stop loss, per chi fosse riuscito a entrare con prezzi attorno ai 21,1 euro, è fissata a ridosso dei 20 euro per azione. Sotto questo livello sarebbe meglio attendere uno storno leggermente più deciso prima di provare a rientrare per sfruttare il trend di breve-medio periodo comunque rialzista.

In particolare in caso di discesa attorno ai 18 euro si potrebbe provare a rientrare per sfruttare almeno un primo rimbalzo tecnico che riportasse il titolo sopra i 20-20,5 euro per azione ed eventualmente di nuovo verso i recenti massimi di periodo. In quel caso la stop loss andrebbe comunque posta a ridosso dei 17 euro per azione per evitare che l’esaurirsi del tradizionale rally di fine anno colga gli investitori più dinamici impreparati.

La strategia rialzista è comunque supportata anche dall’evoluzione dei volumi, saliti significativamente nelle ultime sedute in coincidenza dei nuovi rialzi delle quotazioni a conferma del notevole interesse che al momento il titolo suscita negli investitori. Ulteriore conferma alla positività di breve periodo è data da quotazioni che restano sopra la media mobile veloce oltre che quella lenta. Finché il prezzo rimarrà sopra le due medie e queste procederanno distaccate il trend si manterrà ben definito.

Lo Stocastico, situato nella parte superiore della sua banda di oscillazione, conferma la situazione rialzista del trend secondario, mentre l’indicatore di forza relativa (Rsi) è prossimo a valori di ipercomprato e quindi rende possibile uno storno di breve periodo che potrebbe essere sfruttato dagli investitori più aggressivi in ottica di trading per entrare sul titolo a livello più interessanti.

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

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