Stock picking in Europa

A cura di Francesco Lavecchia, Morningstar

Vantaggio competitivo, prezzo conveniente e un limitato livello di incertezza sul fair value: questi sono i tre requisiti che gli analisti di Morningstar cercano in una azione per inserirla nella loro lista di Best Idea. In Europa, ad aprile, Basf, Publicis Groupe e Nordea Bank prendono il posto di LafargeHolcim, Swedbank e Dufry.

La prima esce in seguito alla revisione al ribasso del fair value del titolo (da 60 a 55 franchi) in dopo il peggioramento delle previsioni relative ai margini di profitto del gruppo minerario. Swedbank paga la maggior incertezza sulla stima del fair value a causa del coinvolgimento dei vertici della banca svedese in un caso di riciclaggio di denaro. Dufry esce perché troppo costosa dopo i guadagni registrati nel mese di marzo. Nella lista dei 25 titoli selezionati dagli analisti prevalgono le stock del settore beni di consumo come WPP, Imperial Brands, AB InBev, BMW e British American Tobacco.

 

Publicis Groupe, crescita media all’1,4% nei prossimi 10 anni


Facendo un focus sui nuovi titoli, Publicis Groupe (PUB) è entrato nella lista delle migliori idee di investimento di Morningstar a seguito del calo del 7% registrato lo scorso mese, mentre la stima del fair value è rimasta invariata a quota 60 euro. “PUB è la terza agenzia pubblicitaria al mondo per fatturato. Circa l’80% dei suoi ricavi sono prodotti in Nord America e in Europa e ci aspettiamo che il miglioramento del quadro macro in queste regioni, insieme a nuove operazioni di M&A e al favorevole andamento dei tassi di cambio siano in grado di spingere le vendite a un ritmo dell’1,4% nei prossimi 10 anni”, dice Ali Mogharabi analista azionario di Morningstar. “Grazie a un brand riconoscibile sul mercato, alla forte reputazione e alla grossa mole di dati sulle scelte dei consumatori, Publicis Groupe riesce a far valere un discreto potere contrattuale nei confronti dei clienti e a fronteggiare al meglio la concorrenza. Per queste ragioni riconosciamo all’azienda francese un Moat medio” (report aggiornato al 4 aprile 2019).

 

Nordea, il Moat resiste agli scandali

Il titolo Nordea Bank è calato del 14% nel mese di marzo, ma gli analisti di Morningstar hanno confermato la stima del fair value a quota 104 corone svedesi (report aggiornato al 6 marzo 2019), pari a 13 volte gli utili per azione previsti per il 2019. “Nordea è la più grande banca svedese per dimensioni degli attivi e per base clienti serviti, sia nei paesi nordici che nella regione baltica. Il gruppo detiene una posizione dominante nei mercati di Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia, dai quali ricava quasi il 90% del suo reddito operativo, e questo le garantisce un vantaggio di costo rispetto ai competitor e un forte potere contrattuale nei confronti dei clienti”, dice Niklas Kammer analista azionaria di Morningstar. “Il processo di razionalizzazione dei costi e gli investimenti nella digitalizzazione dei servizi aiuteranno la banca a migliorare i margini di profitto nel medio lungo termine, mentre la favorevole esposizione geografica la mette in una posizione privilegiata in caso di peggioramento della congiuntura nel Vecchio continente”.

 

Basf, giudizio positivo sul taglio dei costi e sulla revisione del portafoglio


Il calo di Basf è stato più contenuto, attorno al 2%, ma è bastato per far scendere il rapporto Prezzo/Fair value a quota 0,93. Il gruppo tedesco ha avuto un 2018 negativo, segnato da un calo dell’utile operativo del 17% rispetto all’anno precedente, ma i risultati riportati dall’azienda sono stati comunque migliori rispetto alle stime del consensus. “Le previsioni del management indicano per il 2019 un leggero miglioramento dei margini di profitto, mentre le nostre aspettative sono per un Ebit stabile a fronte di una crescita dei ricavi attorno al 2%”, dice Rob Hales analista azionario di Morningstar. “Il gruppo tedesco sta progressivamente migrando il suo portafoglio prodotti verso l’offerta di sostanze chimiche specialistiche e soluzioni ritagliate sulle esigenze dei clienti. Questo, insieme all’opera di razionalizzazione dei costi, dovrebbero garantire il mantenimento di una profittabilità superiore alla media anche in futuro” (report aggiornato al 26 febbraio).

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