Svizzera, rallenta l’economia

Segnali di rallentamento per l’economia svizzera. Il sondaggio mensile di Credit Suisse, secondo quanto riportato dal sito web della Rsi, registra che per il mese di luglio l’indice dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero è arrivato a quota 44, un livello che non si vedeva dal 2009, in piena crisi finanziaria. L’indicatore fornisce un quadro delle materie prime o semilavorate necessarie alla produzione che le aziende intendono acquistare. Quando questo indice scende sotto quota 50 è segno di contrazione economica.

A preoccupare gli esperti è però soprattutto il brusco calo registrato in un solo mese: tre punti in meno rispetto al mese di giugno. Un crollo che non si era visto nemmeno durante la crisi dell’euro nel 2012, oppure quando la Banca nazionale svizzera decise di abolire la soglia minima di cambio Franco-Euro (1.20) nel gennaio 2015.

Notizie che sembrano in contrasto con quanto pubblicato dal KOF, il centro di ricerche congiunturali del politecnico di Zurigo, appena due giorni fa. Nel barometro congiunturale pubblicato si prevedeva infatti un miglioramento della situazione economica, anche se veniva sottolineato un invito alla prudenza, non trattandosi ancora di una vera e propria inversione di tendenza. I dati hanno purtroppo confermato i timori del politecnico.

L’unica notizia positiva giunge ancora una volta dal sottoindice riferito al mercato del lavoro, che rimane positivo e suggerisce che il momento difficile dovrebbe essere solo passeggero.

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