Tamburi (Tip) esce da Furla con profitto, analisti soddisfatti

Analisti soddisfatti dell’ultima mossa di Giovanni Tamburi: dopo l’annunciata cessione a Bloom, azionista di controllo di Furla, della partecipazione che Tamburi Investment Partners (Tip) deteneva nella stessa Furla a seguito dalla conversione di un precedente prestito obbligazionario, sono infatti subito arrivae le conferme dei “buy” sul titolo Tip da parte di Equita Sim e di Banca Akros. La partecipazione ceduta è infatti stata valutata 35 milioni rispetto ai 17.9 milioni di valore in bilancio, generando una plusvalenza significativa anche se di impatto limitatosu un titolo che capitalizza oltre un miliardo di euro in borsa.

Se la decisione di monetizzare e uscire da Furla “potrebbe essere legata alla volontà della proprietà di mantenere il gruppo privato”, commentano gli esperti di Equita Sim, non è da escludere che anche altre partecipazioni non quotate possano evidenziare extra-valori rispetto a quelli contabili o anche alle stime degli analisti. Dopo la cessione di Furla, Tamburi Investment Partners tratta in linea con il Nav statico ovvero con uno sconto di circa il 7% sul Nav dinamico segnalano gli analisti di Websim che sul titolo mantengono un più prudente giudizio neutrale pur sottolineando come l’operazione dimostri ancora una volta “la capacità della società di estrarre valore dei propri investimenti”.

Visto che l’incasso (che ha un impatto positivo sul Nav di Tip dell’1,7%, in linea con l’incremento segnato dal titolo nei primi scambi di giornata a Piazza Affari) andrà riduzione della posizione finanziaria netta, gli analisti prevedono che possa essere utilizzato per nuove iniziative di investimento. Investimenti che hanno reso piuttosto bene finora: il titolo Tip negli ultimi cinque anni all’11 ottobre scorso ha infatti guadagnato il 169,1% in Borsa (contro il +107,7% dell’indice Ftse Star e il +15,8% del Ftse Mib), con un ritorno totale per gli azionisti (includendo le performance dei warrant 2015 a suo tempo assegnati agli azionisti Tip) del 185%, contro il +116,3% di Exor.

Il portafoglio di Tamburi

Il portafoglio di Tamburi Investment Partners comprende al momento partecipazioni in società quotate come Amplifon, Be, Elica, iGuzzini, Ferrari, Hugo Boss, Interpump, Sesa, Moncler, Ovs, Prysmian e Roche Bobois e non quotate quali Alpitur, Azimut Benetti, Beta, Chiorino, Eataly e Octo. Attraverso la controllata StarTip, inoltre, l’investment bank possiede partecipazioni in startup quali Alkemy, Bending Spoons, Buzzoole, Centy, Digital Magics (a sua volta quotata), Talent Garden, MyWoWo e Alesia. In tutto, secondo i dati emersi dalla Star Conference del 22 e 23 ottobre scorso, le società partecipate da Tip, che in tutto ha investito circa 1,2 miliardi di euro in esse, generano un giro d’affari annuo di circa 26,5 miliardi di euro.

I multipli di Tamburi

Puntare su Tamburi Investment Partners consente dunque di investire in una merchant bank indipendente con uno dei migliori track record del settore e che piace agli analisti (tre giudizi positivi, uno neutrale, con un target price medio di 7 euro per azione), ma ha un costo: il titolo tratta infatti 41,35 volte gli utili attesi per il 2019 mentre il rendimento da dividendo (7 centesimi) è pari a meno dell’1,1%. Forse proprio per questo motivo il titolo negli ultimi 12 mesi si è limitato a guadagnare “solo” l’11,2% restando attardato rispetto all’indice Ftse Mib.

Il quadro tecnico di Tamburi a Piazza Affari

Una situazione che ha portato gli analisti tecnici a segnalare un trend neutrale a brevissimo termine e solo moderatamente positivo a breve e medio-lungo termine. A brevissimo Tip (che al momento in cui scriviamo oscilla a 6,49 euro a Milano) potrebbe testare le resistenze più immediate, a 6,58 euro prima e a 6,69 euro poi. In caso di ulteriore fase di stanca i supporti sono invece individuati già in area 6,29-6,22 euro. Segnali moderatamente positivi vengono dallo stocastico mentre l’indicatore di forza relativa (Rsi) resta nella parte superiore della sua banda d’oscillazione senza fornire particolari indicazioni. L’incertezza di breve è confermata dal fatto che giovedì scorso il prezzo aveva tagliato dall’alto verso il basso la media mobile veloce, segnalando una possibile inversione ribassista, ma potrebbe già oggi riportarsi al di sopra di essa.

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

 

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