a cura di Marzotto Sim
Secondo l’Osservatorio di Marzotto Sim, nelle ultime settimane ci sono stati importanti sviluppi riguardo il debito Portoghese, Fitch ha alzato l’outlook da stabile a positivo e, notizia ben più importante, S&P ha portato il rating del Portogallo nuovamente a Investment Grade. Questi upgrade arrivano a fronte di un netto miglioramento della situazione economica portoghese, la crescita del PIL è infatti accelerata al +2.9% YoY, il tasso di disoccupazione è crollato all’8.8% (17% nel 2012) e il deficit del governo è sceso al 2% (7% nel 2015) rientrando nel parametro europeo del 3%.
L’Upgrade di S&P ha portato a una rapida discesa dei rendimenti dei titoli portoghesi con il decennale che dall’upgrade è passato da un rendimento del 2.8% al 2.4% registrando lo scorso Lunedì una delle performance giornaliere migliori degli ultimi anni ( -35 bps). Anche in termini di spread la performance è stata notevole, il differenziale col decennale tedesco è infatti sceso a 199 bps, livello analogo a quello di inizio 2016. Infine i titoli portoghesi hanno performato meglio dei loro peers periferici, il differenziale col BTP si è infatti ridotto a 62 bps (200 a inizio 2017) e quello coi titoli spagnoli a 81 (250 a inizio 2017).
Tra i titoli portoghesi c’è stata una leggera sovraperformance dei titoli a tasso fisso rispetto ai titoli a tasso variabile (meno noti agli investitori), comparando le scadenze 2022 più liquide notiamo infatti che dal 15/09 l’ASW spread dei titoli a tasso fisso è sceso di 27 bps rispetto ai 22 bps di flessione del Discount Margin di quelli a tasso variabile.
Volendo ancora investire sui titoli portoghesi, riteniamo che i titoli a tasso variabile siano ancora più convenienti rispetto ai titoli a tasso fisso, considerando dovute precisazioni: nel calcolo del rendimenti con cui confrontiamo le emissioni a tasso fisso con quelle a tasso variabile, assumiamo che i valori futuri dell’euribor siano crescenti in linea con la curva dei contratti futures relativi, e quindi poniamo in essere un’assunzione che rispecchia la “view di mercato” sui tassi d’interesse nei prossimi anni.