Titoli tecnologici, due high dividend da tenere d’occhio

A cura di Morningstar

Intel stacca una cedola annua di 1,26 dollari che si traduce in un dividend yield superiore al 7%. Attualmente le azioni del produttore americano di semiconduttori sono scambiate a un tasso di sconto del 20% rispetto al fair value di 65 dollari che vale loro un rating Morningstar di 4 stelle (report aggiornato al 25 luglio 2019).

Moat ampio e prezzo conveniente

“Intel è ben posizionata all’interno del settore non solo perché è il principale fornitore di processori per Pc, ma anche perché è il primo produttore di chip e data center. Gli alti volumi di produzione le garantiscono un vantaggio di costo, mentre la forza del suo brand le permette di applicare ampi mark-up ai suoi prezzi di vendita”, dice Abhinav Davuluri, analista azionario di Morningstar. “Da inizio anno il titolo ha sottoperformato l’industria dei semiconduttori a causa di alcuni ritardi nella produzione e alle difficoltà nell’avvicendamento alla carica di Ad, ma ormai l’azienda si è messa alle spalle questi problemi. A nostro avviso il mercato sta reagendo oltremodo anche alla perdita di quote di mercato a favore di Amd e non valuta in maniera adeguata le opportunità di crescita nel settore automobilistico, dell’intelligenza artificiale e del 5G”.

Yield del 5% per Nokia

Nokia ha storicamente reso un dividend yield di quasi il 5% negli ultimi cinque anni e al momento è scontata di oltre il 30% rispetto al fair value di 7 euro (report aggiornato al 16 settembre 2019).

“L’azienda finlandese non possiede un Moat a causa del contesto competitivo caratterizzato da un’elevata concorrenza nel segmento dei dispositivi telefonici, tuttavia crediamo che si sia mossa in maniera intelligente diversificando la propria offerta e il ventaglio di clienti ai quali proporla, come ad esempio i provider di servizi cloud”, dice Mark Cash, analista azionario di Morningstar. “Riteniamo inoltre che l’avvento della rete di telefonia mobile 5G rappresenti una grossa occasione di crescita. Le società di telecomunicazione, ma anche quelle di altri settori, come ad esempio l’automotive, stanno investendo molto nella nuova tecnologia e questo farà da traino alle vendite dei loro software e hardware per la rete di nuova generazione. Per questo le nostre previsioni per i prossimi cinque anni indicano una crescita media del fatturato del 3% e un progressivo aumento del margine operativo dall’1,6% del 2018 al 13% nel 2023”.

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