Torna la paura dello spread. Ma tra le nuove emissioni di bond non mancano le occasioni

A cura di Carlo Aloisio, Senior Broker presso Unicredit, per Itforum.it

Come nel 2018 il mese di maggio sembra mettere in difficoltà i mercati a causa di vari fattori che frenano la voglia d’incrementare gli acquisti. In primo luogo il braccio di ferro Usa-Cina sui dazi pone un freno su entrambe le sponde dell’Atlantico, mentre la sola Eurozona è in attesa del risultato elettorale del 26 maggio e degli sviluppi politici che vi potranno essere nell’Europarlamento e soprattutto sulle eventuali ripercussioni politiche interne ai vari paesi dell’Unione. Quello maggiormente sotto pressione è il nostro paese, dove il passaggio elettorale pone anche in primo piano le incongruenze del governo in carica, dove i leader dei principali partiti della coalizione sono in contrasto quasi quotidiano nel corso della campagna elettorale.

Le tensioni e le esternazioni alimentano la speculazione che si riflette soprattutto sui titoli di Stato, dove lo spread tra Btp e Bund tedesco sulla curva decennale, si è alzato repentinamente dall’area dei 250 punti di pochi giorni fa a sfiorare nuovamente quota 300 con un assestamento successivo in area 280 punti. Ciò significa uno spostamento dei rendimenti dei nostri titoli, con il benchmark decennale Btp 3% 1/8/2029 (codice Isin IT0005365165) al rendimento del 2.75% circa.

In questo contesto difficile si sono svolte le aste di metà mese che sono andate bene ma con rendimenti in rialzo rispetto alle precedenti. Nello specifico il Tesoro Italiano ha collocato 6.5 miliardi di euro di BOT a 1 anno, il rendimento è salto di 5 punti base allo 0.122%.

Le nuove emissioni di bond governativi

L’asta più attesa era quella dei Btp con collocamenti a 3, 7 e 30 anni, nel dettaglio il 3 anni è stato collocato a un rendimento dell’1.24%, 16 punti base in più dell’1.08% di aprile, il Btp a 7 anni è stato collocato a un rendimento del 2.23%, è 17 punti base rispetto all’asta precedente, infine il trentennale è stato collocato a un rendimento del 3.65%, in discesa di una ventina di punti base rispetto al precedente collocamento di febbraio.

Negli altri paesi dell’Eurozona, il trend dei rendimenti è stato in calo, con la Francia che sulla curva decennale è scesa allo 0.278%, livello più basso dall’ottobre 2016. Sotto di noi troviamo Cipro all’1,3%, il Portogallo all’1.07% mentre il resto dei paesi è sotto l’1%, con la Germania addirittura in territorio negativo a -0.10%. Solo la Grecia ha rendimenti superiori al 3.45%.

Due emissioni di green bond hanno dominato la scena suscitando forte interesse tra gli investitori istituzionali. Il bond KFW da 3 miliardi di euro che ha collezionato richieste record per 9.5 miliardi. Il titolo (Isin XS1999841445) ha scadenza 8 anni, il 5 maggio 2027, con una cedola dello 0.01% ed un rendimento dell’0.032% ed è stato collocato al prezzo di 99.825. Rating AAA e taglio minimo di negoziazione di mille euro con multipli di mille.

Lo stato federale tedesco di Bradenburg ha collocato 500 milioni di euro con un’obbligazione senior a tasso fisso. Il bond (Isin DE000A2TR6F7) paga una cedola annua dello 0.70%, è stato collocato al prezzo di 99.349 con un rendimento dello 0.746% e sarà rimborsato alla pari il 22 maggio 2034. Rating AAA e taglio minimo di negoziazione di mille euro con multipli di mille.

Le nuove emissioni di obbligazioni corporate

Unicredit Bank AG, controllata tedesca di Unicredit, ha collocato una nuova emissione bancaria garantita a scadenza 15 anni dell’importo di 1 miliardo di euro. Il bond stacca una cedola di 0.85% ed è stato prezzato al reoffer di 99.846, con un rendimento di 0.861%, equivalente a un premio di 8 centesimi sopra la curva swap, 10 centesimi erano le prime indicazioni di rendimento. Il titolo (Isin DE000HV2ASK2) ha scadenza 22 maggio 2034, taglio minimo di negoziazione di 1.000 euro e rating AAA, indicato quindi per la clientela retail.

Enel ha lanciato una nuova emissione di bond ibrido ed un’offerta di scambio su bond analoghi per un controvalore di 750 milioni di euro. L’obiettivo è quello di ridurre il costo di debito. La nuova obbligazione ha un ammontare di 300 milioni con scadenza maggio 2080 ed una cedola del 3.50% che resterà fissa fino alla prima call di rimborso, prevista per il 24 maggio 2025. Successivamente a quella data, la cedola diventerà a tasso variabile con spread crescente dopo il 2030 e dopo il 2045. Su questa tranche la società ha ottenuto richieste per 1.2 miliardi di euro, pari a 4 volte l’offerta (XS2000719992), taglio da 100 mila con multipli di mille con rating BBB.

Da Acea 500 milioni a 9 anni con rendimento fissato a ms+155, di molto abbassato rispetto all’iniziale ms +180. Le richieste hanno sfiorato i 2 miliardi, il rating è investment grade Baa2/BBB+.

Attiva anche la finanziaria della Fca, la Fca Bank che ha emesso 800 milioni di euro a breve 3,5 anni con rendimento fissato a ms+85, anche in questo caso rivisto al ribasso dalla guidance iniziale a ms+95. Le richieste hanno superato i 3.3 miliardi, il rating è Baa1/BBB/BBB+.

La Banca Europea degli Investimenti (BEI) ha riaperto una sua obbligazione per un ammontare di 250 milioni portando il totale del circolane a 4.95 miliardi di euro. Nel dettaglio si tratta della EIB 1.625% 16 marzo 2023, codice Isin XS1068872925.

Si vivacizza il mercato dei corporate bond “investment grade” con l’emissione di obbligazioni IBM per un controvalore totale di 20 miliardi di dollari, i cui proventi saranno destinati a finanziare l’acquisizione di Red Hat, società di servizi informatici e attiva nel clouding. Il deal si mostra il secondo più grande nella storia dell’informatica. I rendimenti sono stati inizialmente fissati a premio tra 65 e 155 punti base rispetto ai Treausuries lungo le scadenze, ma il tratto più longevo, quello a 30 anni, ha chiuso con un rendimento di 145 punti base, un rendimento del 4.35% circa. Per le obbligaioni IBM, l’accoglienza è stata buona con ordini che hanno raggiunto i 40 miliardi, quasi il doppio dell’importo offerto. Rating IBM è A.

Un’altra maxi-emissione è stata quella da 19 miliardi di dollari di Bristol-Myers Squibb, per i cui bond sono stati registrati ordini fino a 70 miliardi, concentrati per lo più sui tratti a 10 e 30 anni, grazie ai quali i rendimenti sono stati fino a 20 bp più bassi della guidance iniziale.

Tra i finanziari l’American Express con 3 miliardi di dollari divisi in tre titoli di cui due a scadenza 2022. Il primo variabile per 900 milioni US Libor+62 con rendimento al 3.13% circa (US025816CE78); il secondo per 1.25 miliardi a tasso fisso del 2.75% (US025816CD95) e l’ultimo da 850 milioni su scadenza 2026 con cedola del 3.125% (US025816CF44). Tutti i titoli hanno il taglio minimo da 2mila dollari con multipli di mille ed il rating è A.

Tornano in primo piano tra gli emergenti i paesi africani, con il Kenya che sta collocando due titoli in dollari a 7 e 12 anni. I rendimenti dovrebbero essere rispettivamente del 7% e dell’8%, con taglio minimo da 200mila dollari con multipli di mille

JSC Russian Railways sta collocando un’obbligazione green con scadenza a otto anni per 500 milioni, scadenza 23 maggio 2027. Prime indicazioni di rendimento erano in area 2.50%, scesa poi nel range tra 2.15%-2.25% per le richieste arrivate ad oltre un miliardo. Rating del bond Baa2/BBB-/BBB.

Novolipetsk Steel, una della 4 più grandi compagnie russe produttrici di acciaio, ha organizzato un roadshow tra gli investitori istituzionali finalizzato all’emissione di una nuova obbligazione in dollari a 5 o 7 anni. Rating Baa2/BBB-.

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