Tra Bce e guerre commerciali: il punto della settimana

A cura di Marco Vailati, Responsabile Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda
EZ: paure di guerre commerciali frenano la fiducia; virata restrittiva solo dialettica e annacquata da parte della Bce. La fiducia degli investitori ha registrato il maggior calo mensile dal 7/16 restando poco distante dai recenti massimi dal 7/07. Il procedere della crescita economica, con l’occupazione ai massimi decennali, contribuisce a mantenere elevata la valutazione della Situazione corrente. Viceversa, la correzione dei mercati e il permanere di incertezze conseguenti a tensioni politiche internazionali, e ora anche commerciali, riducono la componente Aspettative, che comunque resta positiva. A gennaio, le vendite hanno recuperato un andamento normale, dopo le forti discontinuità dei precedenti 4 mesi. I dati finali dei Pmi hanno rafforzato leggermente la discesa dai massimi dal 6/06 segnata dalle anticipazioni, restando elevati. La Bce ha mantenuto invariata la politica monetaria, con enfasi su rischi e bassa inflazione, omettendo solo l’esplicito riferimento a possibili aumenti degli acquisti per il buon andamento macro.
 US: impatti del freddo a gennaio su ordini e vendite ma febbraio con attività in crescita e mercato lavoro strepitoso. I dati finali dei Pmi e l’Ism Servizi confermano la forza della crescita di febbraio. Viceversa, gli ordini e le vendite confermano l’impatto negativo che ha avuto il freddo sulle attività di gennaio, che ha anche visto espandersi il deficit commerciale ai massimi dal 7/14. Il mercato del lavoro si è confermato strepitoso con impatti positivi sul benessere dei consumatori. La disoccupazione è sotto il Nairu, con partecipazione in crescita, orario lavorato in aumento e salario ancora in crescita ma in moderazione dal picco che aveva scatenato il sell-off azionario. L’impatto complessivo è positivo per l’economia in termini di possibilità di spesa dei consumatori, rafforzando la convinzione della Fed dell’opportunità di procedere con i 3 rialzi previsti per il 2018 e raffreddando, però, le recenti convinzioni della possibile necessità di maggiori rialzi.
UK: deficit commerciale in calo ma produzione industriale debole ed estensione dell’indebolimento immobiliare. Gli indici Pmi sono aumentati, segnando il 19° mese consecutivo in espansione, ma la media del bimestre in corso resta inferiore a quella del 4° trimestre 2017 e di tutto l’anno passato, confermando la decelerazione indotta dalla Brexit. Si è prolungato anche l’indebolimento dell’immobiliare, con la decelerazione della crescita dei prezzi per l’impatto sulla domanda della contrazione della capacità di spesa degli inglesi, per l’inflazione maggiore degli aumenti salariali e dell’interesse di spesa degli stranieri, timorosi del rischio di ulteriore svalutazione della sterlina. Si è confermata in deficit, anche se in miglioramento, la bilancia commerciale come conseguenza dell’aumento dei costi in sterline dei beni, che gli inglesi continuano a importare. La produzione industriale è risalita dal crollo di dicembre legato alla chiusura di un oleodotto, rimanendo tuttavia su valori moderati.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!