Ubi Banca: il rialzo non è ancora a fine corsa dopo il nuovo piano industriale

Il nuovo piano industriale annunciato da Ubi Banca, che al momento segna a Piazza Affari un rialzo prossimo al +5,5%, prevede la riduzione di per circa 2.030 lavoratori. Di questi, 300 sono già in uscita grazie a un accordo sindacale dello scorso dicembre 2019, il cui costo, fa sapere la banca, pari a 46,8 milioni di euro netti è già stato incluso nei risultati dell’esercizio 2019. Il piano prevede poi la chiusura di 175 filiali non strategiche, mentre gli sportelli full cash saranno ridotti del 35% e il 40% delle filiali del gruppo sarà ristrutturato con investimenti tecnologici. Ci saranno poi una serie di interventi di razionalizzazione degli immobili per consentirne una gestione maggiormente efficiente.

Lo scenario tecnico

Ubi Banca ha di recente oltrepassato di slancio e con volumi superiori alla media mensile e trimestrale la resistenza statica posta a ridosso dei 3,10 euro. Certo, ora tutti i principali indicatgori e oscillatori stazonano in territorio di ipercomprato. Tuttavia, dopo un’eventuale quanto auspicabile fase laterale di consolidamento, il titolo (impostato al rialzo dalla seconda metà dello scorso agosto) avrebbe buone chance per proseguire nell’uptrend.

I prossimi target tecnici di Ubi Banca

Al rialzo i prossimi obiettivi del titolo sono individuabili in prima battuta a quota 3,50, poi a 3,65 e ancora a 3,80 euro, sul top del settembre 2018. Stop loss da posizionare in area 3,20, dove transita il supporto dinamico ascendente di breve termine.

Da rilevare che alla quotazione attuale il titolo vanta un rendimento del dividendo del 3,92%.       G.R.

Il tredn di Ubi Banca a Piazza Affari nel medio termine

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