Ubi Banca riunisce i soci, la Borsa scommette ancora sull’Ops

Ubi Banca riunisce i soci nell’assemblea di bilancio, ma tutti gli occhi restano puntati sull’Ops promossa da Intesa Sanpaolo e sull’eventuale impatto che la crisi da coronavirus potrebbe avere sull’operazione. Come ribadito ancora in interviste recenti, le fondazioni azioniste e i soci riuniti nel Car (Comitato azionisti di riferimento), che raccoglie poco meno del 20% dell’azionariato, rimangono contrari alla proposta avanzata dalla banca guidata da Carlo Messina perché ritenuta “priva di razionali economici”. Posizione contraria anche a parte del Patto dei Mille (1,6% di capitale), mentre non si è ancora espresso il Sindacato azionisti Ubi (7,7%).

Intesa Sanpaolo dal canto suo sembra intenzionata a procedere, forte anche del parere di analisti come quelli di Bank of America Merrill Lynch secondo cui “la mancanza di scala” di Ubi Banca “può non essere un grosso problema in un ciclo positivo, ma è più marcato se l’economia è sotto stress”. Come dire: inutile inseguire il sogno del “piccolo è bello”, specie se le motivazioni più che essere legate a valutazioni sull’efficienza dell’operazione prospettata e alla convenienza economica per i soggetti coinvolti, si legassero maggiormente a considerazioni politiche e di gestione del potere (come più volte capitato storicamente agli istituti popolari italiani).

Intesa Sanpaolo (che finora offre 17 azioni di nuova emissione per ogni 10 azioni Ubi Banca apportate, anche se qualche analista non esclude che l’offerta possa essere migliorata per vincere le resistenze dei soci di Ubi) il 18 febbraio valutava implicitamente l’istituto guidato da Victor Massiah 4,86 miliardi con un premio implicito del 27,6% sui valori della chiusura di borsa precedente di 3,5 euro per azione, ovvero 4,47 euro per azione circa. Attualmente Ubi Banca vale meno di 2,45 euro, mentre Intesa Sanpaolo oscilla attorno agli 1,44 euro e dunque i due titoli si mantengono esattamente in linea col rapporto di scambio proposto.

Il quadro tecnico

Segno che gli investitori si attendono che alla fine l’operazione vada in porto su valori non dissimili da quelli annunciati finora. Ubi Banca, inoltre, anche se perde oggi terreno in avvio di giornata resta in una situazione tecnica interessante: a fronte di un trend di medio periodo neutrale, nel brevissimo e breve periodo le quotazioni appaiono in recupero, con volumi che sostengono il trend rialzista confermando la forza della fase attuale destinata a proseguire almeno sinché i prezzi resteranno sopra la media mobile veloce e comunque sopra i 2,2 euro per azione.

In questo caso il primo obiettivo è a 2,5 euro, per poi salire a 2,73 e quindi a 2,9 euro per azione. Il suggerimento è quindi di sfruttare fasi di debolezza come quella vista stamane per accumulare posizioni sul titolo in vista di un ulteriore recupero, che potrebbe spingersi fino ad un ritorno vicino ai livelli di metà febbraio (3,3-3,5 euro prima del lancio dell’Ops di Intesa Sanpaolo). In giornata i supporti sono segnalati a 2,25 ed eventualmente a 2,15 euro per azione, dunque attorno ai livelli d’ingresso della strategia rialzista ma ancora distanti dalla stop loss, posizionata sugli 1,85 euro per azione.

In caso di ritorno d’interesse Ubi Banca potrebbe invece tentare a brevissimo di risalire prima sui 2,5 euro e da qui a 2,7-2,72 euro per azione (con possibile estensione del rimbalzo a 2,82-2,85 euro), centrando così i primi obiettivi della strategia rialzista. Da notare che sia lo Stocastico sia l’indicatore di forza relativa (Rsi) sono nella parte superiore della propria banda d’oscillazione e dunque confermano la forza dell’uptrend, convalidando ulteriormente la strategia rialzista sopra delineata.

Ubi Banca a Piazza Affari negli ultimi 12 mesi

A cura di Luca Spoldi, Cefa, 6 In Rete Consulting Ceo (www.6inrete.it)

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!