Ue verso la green recovery, le implicazioni per gli investitori

A cura di Scott Freedman, co-gestore del Bny Mellon Sustainable Global Dynamic Bond Fund

La pandemia Covid-19 ha spinto le autorità dell’Unione Europea ad accelerare gli investimenti nelle aree che giovano direttamente all’ambiente e alla salute. Crediamo che questo abbia profonde implicazioni per le aziende e i governi e sulla responsabilità che ciascuno di essi deve dimostrare nei confronti del pubblico. In ultima analisi, il piano di green recovery dell’Ue è quello che ci si aspettava: una proposta che incorpora la mobilità pulita, il rinnovo degli immobili, l’accelerazione sulle rinnovabili e sull’idrogeno e che ha come fondamento l’economia circolare.

Se vi sarà accordo sul piano, e se quanto proposto verrà attuato, gli investitori dovrebbero prepararsi a vedere emergere dei vincitori (tutti coloro che beneficiano del Recovery Plan) e dei perdenti (le aziende di settori ove i supporti statali potrebbero essere tagliati in favore di altri). Ogni dettaglio sull’applicazione dei piani e sul modo in cui saranno finanziati e accolti dagli Stati membri verranno attesi con estrema attenzione dai mercati.

Il progetto europeo stimolerà probabilmente la crescita di emissioni di obbligazioni green e sostenibili (sia societarie sia governative), ampliando ulteriormente la portata e la diversificazione del mercato.

La crisi dovuta al Covid-19 ha reso ancora più pressanti i timori sociali ed economici e potrebbe rappresentare lo stimolo per investire nel rimodellamento delle economie globali. Di qui in avanti ci aspettiamo un focus sempre maggiore sui fattori ambientali, sociali e di governance (Esg) da parte degli investitori. Nel reddito fisso, l’engagement con gli emittenti sarà un fattore trainante di cambiamento, indispensabile per spingere il management delle aziende ad assumersi le responsabilità su questi temi. I mercati del debito sono una fonte particolarmente importante di finanziamento per molte società bisognose di ricostituire le riserve di liquidità durante la crisi; per questo gli investitori, che prestano molta attenzione alla sostenibilità dei bilanci, possono anche esercitare un’influenza oggi maggiore sulle decisioni delle aziende. Sarà così ancora per molto tempo in un mondo post-coronavirus.

Gli emittenti saranno sotto scrutinio non solo nel modo in cui affrontano la pandemia, ma anche per la loro capacità di mantenere una performance adeguata durante un periodo di ripresa protratto nel tempo, in modo tale da supportare tutti gli interessati: i dipendenti, i clienti, la filiera, gli investitori e la società tutta. Tra i fattori Esg, la “S” attrarrà più attenzione che in passato, proprio perchè la crisi ha una natura sociale: a governi e aziende è oggi richiesto di contribuire alla realizzazione di un’economia più equa.

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