Un mercato ricco di premi al rischio

Quali sono le prospettive di investimento per il mercato obbligazionario per i prossimi mesi? E quali potrebbero essere i settori più interessanti? Alcuni esperti di Gam Investments hanno provato a dare risposte nell’ambito dei propri comparti di riferimento.
Lars Jaeger, Head of Alternative Risk Premia. “Oggi si discute delle fasi post-picco, ma il vantaggio di una strategia di investimento sistematica sta nel fatto che non dovremmo neppure preoccuparcene. Non ho bisogno di sapere se ci troviamo dopo un picco o meno, o se ci troveremo di fronte a una fase ribassista del mercato azionario o obbligazionario. Non lo sappiamo perché non ci serve saperlo. Questo è il vantaggio degli investimenti sistematici. Noi traiamo rendimento dai mercati finanziari indipendentemente dalla direzione delle asset class tradizionali. Ci mettiamo dunque di fronte al 2019 nello stesso modo in cui attendevamo il 2018, chiedendoci dove sono i nostri premi per il rischio. Continuano a essere presenti sul mercato, e probabilmente sarà ancora così in futuro. E noi ne beneficeremo.
Paul McNamara, direttore degli investimenti per le strategie Local Bond Emerging Market. “Credo che l’idea stessa di un picco riguardi molto più i mercati consolidati che quelli emergenti. Mentre abbiamo assistito al rialzo dei tassi negli Stati Uniti, e probabilmente avverrà lo stesso in Europa il prossimo anno, i tassi nei mercati emergenti sono stati molto più volatili. Pertanto, non dovremmo aspettarci la stessa correzione al rialzo dei tassi o un analogo cambiamento delle valutazioni azionarie, e così via. Credo che vedremo una ripresa dei flussi verso i mercati emergenti. Sebbene io sia convinto che il picco sia un fattore piuttosto significativo per i principali mercati, per i mercati emergenti le dinamiche sono leggermente diverse”.
Gary Singleterry, responsabile delle strategie MBS Total Return. “Il mercato immobiliare appare abbastanza resistente in questo momento e le prospettive per i titoli MBS garantiti da ipoteca negli Stati Uniti ci sembrano particolarmente positive. Manteniamo la nostra esposizione nel credito su livelli di sicurezza, in vista del potenziale rallentamento dell’economia. Non sappiamo quanto durerà la fase di recessione, né se effettivamente ci sarà, ma siamo pronti ad affrontarla. Credo che il mercato immobiliare e il mercato del credito ipotecario sopravvivranno molto bene poiché abbiamo imparato parecchio dall’ultima crisi, di cui il settore dei mutui ipotecari è stato tra le principali cause. Ma quel che è certo è che non sarà la causa della prossima crisi.
Adrian Owens Investment Director obbligazioni e valute. “Che ci troviamo in una fase post-picco o meno non è molto importante. Forse è più importante seguire cosa stanno facendo le banche centrali di tutto il mondo a livello di politica monetaria. Certamente il 2018 è stato un anno assai difficile per la maggior parte delle asset class, principalmente perché la Federal Reserve ha alzato i tassi di interesse e ridimensionato la sua situazione patrimoniale. In futuro credo che le prospettive dei mercati saranno influenzate dall’operato delle principali banche centrali. Crediamo che la crescita abbia raggiunto il picco, ma la disoccupazione e la capacità inutilizzata sono contenute. Riteniamo pertanto che le banche centrali punteranno in genere alla stretta monetaria, più che a un approccio accomodante, e in tale contesto prevediamo che il 2019 sarà un altro anno difficile per molte asset class tradizionali.

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