Un mondo a due velocità: i risultati dell’analyst survey 2015 di Fidelity

La divergenza fra il sentiment relativo alle aziende dei vari mercati e soprattutto quello delle aziende fra i diversi settori è significativa. Questo è quanto emerge dall’indagine di Fidelity Worldwide Investment condotta fra i propri analisti azionari e obbligazionari. L’indagine fornisce informazioni utili a comprendere le previsioni per le aziende in tutti i settori e le regioni a livello globale, ed è il frutto delle numerose riunioni che si tengono ogni anno tra il team di analisti di Fidelity e i dirigenti delle Società.

In Fidelity la divisione che si occupa della ricerca è, infatti, tra le più grandi e importanti del settore, con team di analisti e di gestori presenti in tutte le maggiori aree geografiche a livello internazionale. La survey utilizza la struttura di ricerca proprietaria di Fidelity per approfondire aspetti quali i livelli di fiducia, gli investimenti previsti, la solidità patrimoniale, i rendimenti e i dividendi attesi per migliaia di aziende a livello globale.

Divergenza settoriale: chi perde e chi vince. Dall’indagine emerge che le differenze tra i titoli maggiormente favoriti e quelli più penalizzati sono oggi maggiori rispetto al passato, con i settori più innovativi e a elevato capitale intellettuale che godono di prospettive significativamente migliori rispetto ad altre aree dell’economia. Le aziende del settore sanitario hanno ottenuto il punteggio più elevato in termini di sentiment, con il 60% degli analisti specializzati in questo segmento che rilevano un aumento della fiducia del management e che prevedono una crescita dei rendimenti del capitale. Tutti gli analisti specializzati nell’healthcare, inoltre,
prevedono un incremento delle distribuzione dei dividendi, mentre nessuno ne anticipa un calo.

“Le prospettive positive per il settore della sanità a livello globale si basano principalmente sui progressi scientifici in campo medico e nella ricerca come, ad esempio, l’innovazione in oncologia, in immunoterapia e nella terapia genetica – commenta Henk-Jan Rikkerink, Responsabile della Ricerca di Fidelity Worldwide Investment per Europa, USA, EMEA & America Latina -. Grazie alla crescita della popolazione nei mercati emergenti e all’invecchiamento della popolazione nei mercati sviluppati, il boom del settore sanitario è destinato a proseguire. Il quadro del settore energetico appare invece molto diverso – prosegue Rikkerink -. Questo settore si colloca, infatti, all’ultimo posto soprattutto a causa del calo dei prezzi del petrolio. Circa l’85% degli analisti di questo segmento, infatti, indicano un peggioramento della fiducia del management, il 92% si attende un calo del ROE (return on equity) e si prevede una generale riduzione degli investimenti in questo settore”.

I dividendi azionari si prospettano solidi. Il numero degli analisti che segnalano un aumento dei dividendi a livello globale è più elevato nel settore della sanità, seguito dal settore dei beni di consumo di base e da quello dei servizi di pubblica utilità. L’unico settore
che, probabilmente, assisterà a un notevole calo delle distribuzioni è quello dell’energia. Uno dei risultati più incoraggianti dell’indagine è la solidità generalizzata delle previsioni relative ai dividendi: infatti, nel complesso solo meno del 10% degli analisti prevedono un taglio o un annullamento della distribuzione dei dividendi.

La crescita nei Paesi sviluppati è solida. A livello generale, gli analisti di Fidelity prediligono i fondamentali delle Società dei mercati sviluppati rispetto ai mercati emergenti. La ripresa statunitense in particolare, anche se in fase di maturazione, non si è esaurita. Negli Stati Uniti la fiducia del management delle aziende rimane stabile; la domanda è il primo driver della crescita e gli analisti restano ottimisti sulle prospettive dei dividendi. Guardando poi all’Europa si prevede che la ripresa riprenderà vigore grazie ai rinnovamenti aziendali e al rilancio della domanda.

Alcuni settori, quali l’energia e i materiali, sono ancora in difficoltà rispetto ad altri, quali ad esempio la sanità, dove il quadro è decisamente più incoraggiante. La bassa inflazione, i prezzi contenuti del petrolio e un contesto di cambi valutari favorevoli stanno sostenendo le prospettive delle aziende e l’incremento della domanda si prospetta essere un’importante fonte di crescita degli utili. Ne consegue che gli analisti sono ottimisti anche in merito ai dividendi delle aziende europee e prevedono un aumento dei profitti sul capitale investito.

In Giappone le politiche governative cosiddette “Abenomics”, stanno portando a un aumento della fiducia del management e a un incremento dei piani di investimenti da parte delle aziende (capex). Nell’area si prevede, inoltre, una crescita dei salari e le prospettive per i dividendi sono particolarmente positive. Infine, sui mercati emergenti l’indagine rivela una notevole differenziazione, in quanto il calo dei prezzi del petrolio favorisce i Paesi importatori e penalizza contestualmente i Paesi esportatori. Inoltre è particolarmente influente il tema delle riforme, laddove i diversi orientamenti dei Governi decretano uno scenario di vinti e vincitori.

Essere selettivi premia. “Con l’intensificarsi della divergenza nei mercati azionari e obbligazionari – commenta Paolo Federici, Managing Director Southern Europe and Latin America di Fidelity Worldwide Investment – sarà particolarmente preziosa l’attività di selezione dei singoli titoli, sapendo individuare quelli caratterizzati dalle migliori prospettive e con il profilo rischio-rendimento più favorevole. Riuscire a selezionare efficacemente le migliori opportunità di investimento risulta ancor più premiante in contesti di forti disparità, cioè con un aumento della dispersione dei rendimenti. Per investire con successo è, infatti, essenziale analizzare in profondità i fondamentali di ogni società, analizzando anche i concorrenti, i clienti e i fornitori – prosegue Federici – Oltre agli elementi quantitativi è, inoltre, importante prendere in considerazione numerosi fattori qualitativi e bottomup, quali la corporate governance, l’assetto proprietario e la strategia di gestione.

Nel reddito fisso, caratterizzato attualmente da tassi ai minimi, per generare rendimenti interessanti senza innalzare eccessivamente il rischio nei portafogli è necessario adottare un approccio di selezione attiva e flessibile delle tipologie di obbligazioni e delle singole emissioni da inserire in portafoglio. Le soluzioni più adatte al contesto attuale – conclude Paolo Federici – saranno dunque quelle maggiormente diversificate, con ampia flessibilità e capaci di selezionare a livello globale il giusto mix di obbligazioni al fine di ottenere rendimenti interessanti, qualità media sottostante elevata e un profilo rischio-rendimento particolarmente efficiente”.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!