Un ottimismo contagioso

“I rialzi delle Borse hanno alimentato un ottimismo contagioso e i mercati finanziari si stanno concentrando sugli aspetti positivi come l’indice PMI del settore secondario in Cina o la speranza di un accordo tra Cina e USA sul commercio estero”. Questa in estrema sintesi l’opinione di Christian Nolting, cio globale di Dws, che di seguito dettaglia la propria view.

I nuovi guadagni messi a segno dall’indice S&P 500 in settimana fanno eco al primo trimestre più proficuo dal 1998 a oggi

Il rialzo generalizzato delle azioni statunitensi ha trainato anche le Borse di altri Paesi e nel primo trimestre ha fatto guadagnare all’indice MSCI World ex-US il 10,60%. I differenziali di rendimento obbligazionari hanno invertito la rotta e anche i rendimenti dei principali titoli di Stato si sono mossi al rialzo, sebbene molti di essi restino estremamente bassi. Come approfondiamo a pagina 6, i guadagni delle Borse potrebbero aver contribuito anche al recente rincaro del petrolio, che già gode del sostegno non solo del protratto taglio della produzione deciso dai Paesi dell’OPEC+, ma anche di altri fattori limitativi dell’offerta. Il rovescio della medaglia è la flessione del prezzo dell’oro, penalizzato dal clima d’ottimismo diffuso nei mercati.

Gli operatori sono stati molto incoraggiati dalla notizia che l’indice PMI del settore manifatturiero cinese ha superato le attese, riattestandosisul massimo dell’ultimo semestre

Questo risultato è stato interpretato come una conferma dell’efficacia dei provvedimenti di stimolo del governo, ma in sono aumentati anche la produzione di elettricità, gli scambi commerciali e le spedizioni di merci. A nostro parere in Cina l’economia ha già superato la fase di massima contrazione, e dal 2°trimestre in poi potremo constatare altri progressi. Ma è troppo presto per dichiarare guarita l’economia cinese: da notare a marzo un ulteriore calo della componente manifatturiera nei nuovi ordinativi dall’estero.

Come recita un proverbio, l’alta marea solleva tutte le barche, e le azioni europee non hanno smentito l’aforisma

I rialzi delle Borse del vecchio continente hanno ignorato la costante fiacchezza dei dati economici, tra cui l’indice PMI del settore manifatturiero. Le rilevazioni del clima di fiducia e alcuni dati oggettivi pubblicati di recente in Germania (tra i quali gli indici PMI e gli ordinativi alle fabbriche) segnalano che non tutto va per il meglio, mentre i persistenti timori legati alla domanda estera non contribuiscono a rasserenare l’atmosfera. Suscita giustificate perplessità la domanda: per quanto tempo ancora le Borse europee potranno sfidare la forza di gravità dei fondamentali economici o di probabili future revisioni degli utili? Intanto la saga della Brexitsi trascina stancamente, seppure ravvivata in settimana da due colpi di scena: i colloqui tra il governo e l’opposizione e una legge che imporrebbe di chiedere un rinvio dell’articolo 50.

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