Un po’ di Asia in portafoglio

Hoshizaki, Baidu e Tata Motors offrono un’esposizione ai mercati emergenti in forte crescita e sono scambiati a tassi di sconto interessanti

Hoshizaki è la società leader in Giappone nel segmento delle macchine per il ghiaccio e la refrigerazione in cucina. Il punto di forza dell’azienda, secondo gli analisti di Morningstar, è la sua rete di distribuzione: la sua presenza capillare sul territorio nazionale, grazie ai circa 3.000 addetti alle vendite e ai 2.500 dipendenti nelle squadre di manutenzione e riparazione, permette all’azienda di raccogliere una quantità elevata di dati che le consentono di anticipare le esigenze della clientela e dunque di guadagnare quote di mercato a discapito dei concorrenti. Inoltre, la qualità dei servizi offerti si traduce in un alto tasso di fidelizzazione.

Hoshizaki punta sui mercati emergenti

“Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo una crescita maggiore fuori dai confini nazionali e in particolare nei mercati emergenti, dove la domanda è vista in forte espansione. Diversamente da quanto fatto in Giappone, la strategia adottata da Hoshizaki all’estero passa per le operazioni di M&A e ci aspettiamo che la progressiva integrazione di questi business si traduca nel tempo in un miglioramento dei margini di profitto”, dice Kazunori Ito, analista azionario di Morningstar.

“Il titolo sembra non aver risentito della condotta poco trasparente del management del gruppo, che lo scorso anno ha gonfiato le vendite di una delle sue sussidiarie per centrare il target fissato, e da gennaio ha guadagnato circa il 15% sovraperformando il mercato giapponese e salendo a un rapporto Prezzo/Fair value di 0,67”, (report aggiornato al 12 aprile 2019).

Baidu, il rallentamento è solo nel breve termine

Baidu (BIDU) ha ceduto oltre il 30% negli ultimi 3 mesi in scia ai deludenti dati delle trimestrali (in USD al 19/07/2019). Il gruppo cinese ha rivisto al ribasso le previsioni per l’esercizio in corso riducendo le attese su ricavi e margine operativo, ma per gli analisti di Morningstar il peggio sembra essere alle spalle e alle attuali quotazioni di mercato è il momento giusto per prendere posizione sul titolo. “I numeri risentono del rallentamento della congiuntura economica nel paese, di alcuni cambiamenti infrastrutturali apportati dal management e del minor tempo speso sulla sua applicazione mobile. A causa di questi fattori abbiamo deciso di rivedere le nostre previsioni e di conseguenza la stima del fair value che ora è pari a 225 dollari (per l’ADR scambiata sul Nyse). Nei prossimi cinque anni ci aspettiamo una crescita media del fatturato del 14%, spinta dagli introiti del marketing online e da quelli prodotti dalla piattaforma video iQiyi, mentre i margini di profitto saliranno gradualmente a causa dei forti investimenti”, dice Chelsey Tam, analista azionaria di Morningstar.

“Baidu (BIDU) è il più grande motore di ricerca in Cina grazie a una quota di mercato del 70% del traffico Internet su dispositivi mobile. L’azienda ha una base di utenti enorme e questo garantisce alle società che acquistano pubblicità sul motore di ricerca di raggiungere i potenziali clienti attraverso molteplici canali e crea una forte barriera all’ingresso di nuovi competitor. La sua posizione di vantaggio all’interno dell’industria del marketing online le permette inoltre di generare elevati flussi di cassa che il management sta investendo in nuovi business e in particolare nella tecnologia dell’intelligenza artificiale”.

Il mercato è troppo pessimista su Tata

Negli ultimi tre mesi, il titolo Tata Motors ha ceduto oltre il 30% della sua capitalizzazione di mercato (in USD, relativamente all’ADR quotato sul Nyse, dati al 19 luglio 2019) e ora è scambiato a un rapporto Prezzo/Fair value di 0,49. L’azienda ha risentito negli ultimi trimestri della contrazione della domanda in Cina, della maggior concorrenza in India in seguito all’apertura del mercato interno alle aziende estere e degli ingenti investimenti nelle tecnologie dei motori elettrici e della guida autonoma, che hanno pesato su ricavi e margini di profitto. Nonostante questo, gli analisti di Morningstar confermano le previsioni per i prossimi cinque anni e la stima del fair value a quota 33 dollari (report aggiornato al 27 maggio 2019).

“Restiamo molto ottimisti sul futuro della casa automobilistica indiana. Dalla fusione con Jaguar Land Rover quest’ultima ha visto salire le vendite a un ritmo medio superiore al 10% e ha registrato un significativo miglioramento dei margini di profitto. Siamo convinti che il gruppo Tata possa continuare a beneficiare anche nei prossimi anni della crescita delle immatricolazioni in India e dell’espansione del mercato del lusso nei paesi emergenti e in particolare in Cina. La vera sfida dell’azienda, comunque, resta la capacità di sviluppare nuovi modelli per tutti i marchi del suo portafoglio e di alzare la qualità dei suoi veicoli al livello degli standard europei”, dice Richard Hilgert, analista azionario di Morningstar.

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